[11/05/2009] Energia

Nucleare: Putin punta al 25% del mercato giapponese e all’uranio mongolo

LIVORNO. Oggi il premier russo Vladimir Putin inizia oggi in Giappone un’attesa visita e lo fa mettendo subito i piedi nel piatto più ricco: quello nucleare.
«La Russia conta di detenere il 25% del mercato giapponese di combustibile nucleare contro il 15% attuale – ha dichiarato Putin in partenza da Mosca – Credo che questo sia un buon obiettivo che possiamo e dobbiamo raggiungere, ma sappiamo anche che il Giappone si appresta a lanciare dei grandi progetti internazionali ai quali anche la Russia conta di partecipare. Si tratta di ricerche congiunte nel nucleare civile. Tutti i lavori saranno, sicuramente, conformi alle norme Iaea».

La visita di Putin in Giappone prevede la firma con il primo ministro Taro Aso di un accordo bilaterale intergovernativo sul nucleare civile e russi e Giapponesi discuteranno anche di cooperazione energetica in generale, nanotecnologie, trasporti, spazio, informazione.

Il governo di Mosca ha annunciato che una parte importante dei colloqui riguarda «La cooperazione nella regione dell’estremo oriente russo e della Siberia Orientale, in particolare la partecipazione del Giappone alla valorizzazione delle risorse energetiche ed alla creazione di imprese di trasformazione di queste risorse. I negoziati verteranno anche su una serie di problemi internazionali di attualità, compresi gli sforzi miranti a superare la crisi economica e finanziaria mondiale».

Secondo Putin «in questi ultimi anni le relazioni russo-nipponiche sono considerevolmente evolute. Gli scambi commerciali sono aumentati da 7 a 30 miliardi di dollari in 5 anni e questo è un buon indice. Constatiamo l’aumento degli investimenti giapponesi nell’economia russa. Vediamo che le nostre relazioni si diversificano e diventano più fiduciose».

Tra Russia e Giappone restano aperte grane territoriali come quella delle isole Kurili occupate dall’Urss alla fine della seconda guerra mondiale. Ma Putin si porterà a casa una decina di accordi di cui 5 per la cooperazione bancaria, uno sulla giustizia ed un accordo doganale. Insieme all’accordo bilaterale sul nucleare Russia e Giappone ne firmeranno anche uno contro il supersfruttamento delle risorse marine viventi e il contrabbando di prodotti del mare, l’8 maggio i due Paesi hanno già firmato un programma di cooperazione ecologica nelle regioni frontaliere.

Putin e Aso dovrebbero dare il via libera a due protocolli d’intesa per la costruzione di una centrale idraulica nella valle siberiana di Bureia alla quale partecipano il gruppo russo Rusgidro e la holding giapponese Mitsui e di una centrale eolica nell’isola di Russki, estremo oriente russo, realizzata da Rusgidro e J-Power.

Dopo il Giappone Putin farà un salto in Mongolia dove ad Ulan Bator il primo ministro Sanjaa Bayar ha già pronti per la firma altri documenti e congiunti.

Il presidente della Mongolia Narambyn Enkhbayar, festeggerà insieme alla delegazione russa il settantesimo anniversario della vittoria delle truppe mogole-sovietiche, comandate dal maresciallo “dell’Armata rossa Georgi Joukov, che nel 1938 respinsero l’aggressione militare portata alla Mongolia (guarda un po’) del Giappone.

La ritrovata alleanza russo-mongola non si baserà solo sul comune passato rivoluzionario che fece del Paese asiatico una sorta di “sedicesima repubblica dell’Urss” e il migliore alleato contro la Cina, ma soprattutto sulle riserve di uranio che si nascondono sotto le steppe, i deserti e i monti della Mongolia e che potranno aiutare la Russia a conquistare il mercato nucleare dell’ex comune nemico giapponese.

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