[25/05/2006] Rifiuti

Sauro Turroni: «Vogliamo cambiare la legge delega»

LIVORNO. Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha annunciato la creazione di una commissione tecnica per l’applicazione della legge delega, che sarà presieduta dall’ex senatore dei Verdi Sauro Turroni.

Senatore Turroni, come sarà impostato il lavoro di questa commissione?

«La stiamo costituendo in queste ore, io ne sarò il presidente e l’unico politico, tutti gli altri saranno tecnici e avremo il compito di capire come applicare la legge delega evitando le conseguenze negative che contiene ed aprendo quel terreno di confronto e consultazione con tutti gli attori ignorati dal precedente governo, che ha fatto questa legge tutto in house. Nello stesso tempo dobbiamo stare molto attenti perché alcune cose già messe in campo stanno creando già oggi conseguenze preoccupanti».

Ci può fare quale esempio?
«Beh, sicuramente la soppressione delle autorità di bacino è allucinante, e di questo se ne sono resi conti anche gli stessi uffici del precedente ministero dell’ambiente: dopo aver fatto il danno hanno inviato una lettera dicendo “intanto però andate avanti come prima”. Questi hanno creato una situazione oggettivamente preoccupante, ci sono distretti che vanno dall’Emilia alla Toscana, rompendo quell’unitarietà che era stata alla base di quell’ottimo strumento che sono le autorità di bacino. Noi dobbiamo preoccuparci che tutte queste cose non portino conseguenze negative sul territorio, anche perché abbiamo già avuto la rivolta delle Regioni stesse, le cui competenze in molti casi sono state ignorate».

Sospensione, abrogazione, modifica… Ma in realtà cosa si può fare oggi, nel momento in cui il testo unico è in vigore e ci sono già 13 decreti attuativi?
«Bella domanda, la commissione viene creata proprio per capire questo, qual è il modo migliore per utilizzare i due anni previsti dalla stessa legge delega per le modifiche, per correggere gli errori e tutte quelle parti inaccettabili. Dal punto di vista tecnico non è ancora chiaro il modo: noi stiamo valutando l’ipotesi della sospensione della delega, ma la stiamo ancora valutando. Del resto quando nel 2001 entrò in carica il governo Berlusconi la prima cosa che fece fu quella di sospendere la legge Merloni sugli appalti. La sospensione è uno strumento legittimo che ha molti precedenti nella storia del nostro Paese».

Questa situazione determinata dall’approvazione della legge e dei decreti attuativi, è forse meno sentita dai cittadini e dagli ambientalisti, e molto più avvertita proprio da amministrazioni pubbliche e imprese. Per questo non è secondario, rispetto ai tempi, lo strumento con cui il governo interverrà per cambiare quello che vuole cambiare. Per esempio le province non hanno più i poteri e quindi tutta la filiera imprese/istituzioni è saltata. Per ripristinarla le regioni dovrebbero legiferare in ossequio al testo unico quando hanno detto che avrebbero fatto ricorso.
«Conosco benissimo la situazione delle Province. Lo ripeto, io condivido l’idea della sospensione annunciata dal ministro, ora la stiamo studiando tecnicamente, perché poi bisogna vedere anche i singoli casi, visto che alcune cose sono entrate in vigore subito senza bisogno neppure dei decreti attuativi. Lei ha visto il mattone che è questa legge, lì dentro ci sono decine di questioni intricate. Il nostro primo compito sarà proprio quello di fare una ricognizione approfondita di ogni situazione… Stamani non sono ancora riuscito ad andare in ufficio perché ricevo continuamente le proteste, le domande, i dubbi, da parte di amici, amministratori imprenditori, che non sanno cosa fare. Una sola cosa è chiarissima oggi: noi vogliamo cambiare questa legge perché bisogna rimettere in carreggiata il Paese e impedire che l’Italia subisca un arretramento drammatico in campo ambientale. Come faremo e con quali strumenti per ora sono solo ipotesi, fra qualche giorno la commissione tecnica darà tutte le risposte».

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