[13/07/2009] Aria

Castellari (Ipcc): «Sul clima meglio il G8 del Mef»

LIVORNO. Inizia oggi e andrà avanti sino al 17 luglio a Venezia il summit con 200 scienziati dell’Ipcc, appuntamento che rappresentata ufficialmente la prima riunione per decidere argomenti e capitoli del quinto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici.
L’incontro, organizzato dall’IPCC, servirà appunto a preparare un documento che descrive gli obiettivi e la struttura generale dell’AR5 e il contributo dei tre gruppi lavoro e anche a delinearne il Synthesis report.

Si tratta dell´inizio ufficiale dei lavori di realizzazione del prossimo rapporto Ipcc cui è affidata la valutazione dell´informazione tecnico-scientifica e socio-economica considerata rilevante per comprendere i cambiamenti climatici, i possibili impatti sulla vita dell´uomo e gli ecosistemi le misure da mettere in atto.

Una volta deciso a Venezia lo ´scheletro´ del volume, il documento verrà fatto circolare per raccogliere i commenti dei vari governi e sarà proposto per la sua approvazione a fine ottobre a Bali in Indonesia da parte dei Paesi membri Ipcc. Una volta approvato gli scienziati si metteranno a lavoro dal 2010 per scrivere i vari capitoli del rapporto, che verrà pubblicato tra il 2013 (il primo volume) e il 2014 (secondo e terzo volume più il rapporto di sintesi).

L´incontro che si svolgerà sull´Isola di San Giorgio Maggiore è stato realizzato in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc), la Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem) e l´International Center on Climate Governance (un´iniziativa congiunta della Feem e della Fondazione Giorgio Cini), e finanziato dal ministro dell´ Ambiente.

L’Italia è presente ai lavori, che saranno aperti ufficialmente oggi dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, con esperti che partecipano al meeting e con il Focal Point per l´Italia dell´Ipcc che è Sergio Castellari, presso il CMCC.

Il Focal point italiano di Ipcc ha come compiti principali quello di fornire al Segretariato generale dell´Ipcc assistenza e supporto per tutto ciò che attiene alla documentazione scientifica e tecnica, alla designazione degli esperti o dei rappresentanti nazionali alle riunioni e ai gruppi di lavoro IPCC, al coordinamento con le istituzioni italiane di riferimento, e per condurre il feedback con l’Ipcc riguardo alle attività sul clima condotte dall´Italia e, viceversa, nel pubblicizzare in Italia le attività e i risultati dell’Ipcc.

A Venezia, ha detto il nostro focal point, Sergio Castellari «si discuterà sui contenuti per il prossimo rapporto. Come Italia, con l´aiuto di esperti francesi e spagnoli, spero di portare a casa un capitolo separato sul Mediterraneo da inserire nel secondo volume del quinto rapporto, su vulnerabilità, impatti e adattamento», perché il Mediterraneo «è un´area sensibile e lo sarà ancora di più per gli impatti dei cambiamenti climatici che sono diversi da quelli del nord Europa».

Soddisfatto il responsabile italiano per il Focal point Ipcc, per il riconoscimento che il G8 ha dato al lavoro degli scienziati: «Il G8 ha adottato i contenuti del quarto Rapporto Ipcc - ha detto Castellari - ha riconosciuto l´importanza di cercare di bloccare l´aumento della temperatura media globale a 2 gradi rispetto a livelli preindustriali, è stata data enfasi sul concetto di adattamento e non solo quindi di mitigazione», meno invece per quanto emerso dal Mef, in cui «la dichiarazione è più leggera- ha spiegato Castellari - perché risente delle posizioni dei Paesi con economie emergenti».

L’indice che dovrebbe uscire dal summit di Venezia relativa al prossimo rapporto Ipcc dovrebbe contenere previsioni climatiche per periodi di tempo più brevi e basate su diversi scenari di emissione.
Inoltre si cercherà nei contenuti di dare più risalto alla letteratura scientifica riguardante gli impatti sui paesi in via di sviluppo come l´Africa e ci si concentrerà sui nuovi risultati relativi ai ghiacci polari.

Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha ricordato a Venezia che “Se il futuro del clima dipende dalle fonti e dalla tecnologie energetiche, così come dagli usi delle risorse naturali per la crescita economica, l’accordo globale si colloca necessariamente nel contesto di un nuovo ordine mondiale dell’economia, “aperta, sostenibile e giusta” come indicato dalla dichiarazione dell’Aquila sui temi economici».

Il ministro Prestigiacomo avrebbe addirittura sottolineato l’importanza del rapporto tra elaborazione scientifica e politica, e soprattutto la necessità che si definisca una base scientifica certa sul ruolo delle emissioni di gas serra nel riscaldamento globale in atto, sconfessando di fatto l´operato del governo e del suo stesso ministero contro l´Europa del pacchetto 20-20-20.

«Il lavoro preparatorio per il V Rapporto sul Clima sarà forse più importante del Rapporto stesso - ha concluso la Prestigiacomo - perché già tra il 2010 e il 2012 i Governi e le Nazioni Unite avranno bisogno di indicazioni scientifiche e di valutazioni aggiornate sia sugli scenari climatici futuri, sia sulla fattibilità delle diverse opzioni per le misure di mitigazione e adattamento».

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