[01/06/2006] Urbanistica

L’edilizia rischia di andare in tilt, ecco le mosse della Regione

FIRENZE. Una legge che la giunta regionale si impegna ad approvare in tempi rapidissimi, con una corsia preferenziale anche per l’iter in consiglio, ma anche un impegno richiesto a livello nazionale, con il coinvolgimento della Conferenza dei presidenti e un incontro urgente con il ministro perché si assumano provvedimenti rapidi e adeguati all’emergenza. Sono le mosse che il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli ha annunciato alla Commissione regionale ambiente e territorio, per fare fronte alla situazione che si è venuta a creare dopo la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la previsione della legge regionale 1/2005 sul governo del territorio per gli interventi edilizi in zona sismica. Questa legge prevedeva che per gli interventi in zona sismica fosse sufficiente un preavviso scritto agli uffici regionali con allegati progetto e relazione tecnica, senza che per dare avvio ai lavori fosse necessaria l’autorizzazione preventiva. Quest’ultima veniva effettuata su un campione del 10 per cento delle pratiche edilizie. Ora, invece, ogni singolo intervento dovrà essere subordinato al rilascio dell’autorizzazione.

«Di colpo – dice Gelli – viene determinato un passaggio da circa 2 mila a 20 mila pratiche da esaminare ogni anno. Una responsabilità che fa capo alla Regione e ai suoi uffici ma per la quale devono essere previsti personale e risorse adeguate. Con la consapevolezza che questo non è un problema solo toscano, anche se la Toscana, con i suoi ben 186 comuni classificati a medio ed elevato rischio sismico si trova ad affrontare una situazione particolarmente difficile. Per questo speriamo di vedere rapidamente il ministro competente, Antonio Di Pietro, per esporgli le nostre difficoltà, ma soprattutto per sollecitarlo a emanare alla svelta norme attuative che ci consentano di svolgere una efficace prevenzione del rischio sismico, con mezzi adeguati e procedure certe».

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