[08/06/2006] Rifiuti

Papa Ratzinger ambientalista, il plauso di Italia Nostra

ROMA – Dopo le parole di papa Benedetto XVI, che ha invitato gli uomini a rimuovere «lo strato di sporco che copre la creazione di Dio», Italia Nostra ha deciso di partecipare a settembre all´incontro della "Giornata del Creato" indetto dalla Conferenza episcopale italiana.

A spiegare il perché il presidente dell’associazione ambientalista Carlo Ripa di Meana: «La nostra associazione sin dall´inizio si è caratterizzata per una dimensione culturale laica e quindi, aperta al dialogo e pronta alla discussione con chi ha mostrato attenzione e cura per le tematiche relative alla tutela e salvaguardia della natura, del paesaggio, dell´ ambiente e del patrimonio storico-artistico».

«Ho ascoltato con grande emozione le alte parole di Papa Benedetto XVI, pronunciate in occasione dell´incontro con i movimenti ecclesiali; appello quello del Pontefice che incrocia le nostre più profonde convinzioni .Il Pontefice - ha concluso Ripa di Meana - ha infatti chiesto di ‘non sporcare la creazione´, di ‘non usare ed abusare del mondo e della materia come di semplice materiale del nostro fare e volere´».

Parole che Italia nostra condivide pienamente e che confermano e corroborano il suo impegno quotidiano. «Speriamo che l´intero arcipelago ambientalista accolga le novità di questo intervento di Papa Ratzinger. Per quanto ci riguarda, ne parleremo in preparazione della ‘Giornata del Creato´».

Le parole del Papa erano già state accolte bene anche da Legambiente: «Un monito di straordinaria importanza, che attesta definitivamente la Chiesa in prima fila nell’impegno per salvare l’umanità dal disastro ecologico. Da molti anni – ha affermato il presidente nazionale Roberto Della Seta – la Chiesa ha unito la sua voce autorevole a quella di coloro, singoli cittadini e associazioni ambientaliste, che si battono contro il degrado dell’ambiente, consapevoli che proprio l’umanità sarebbe la prima vittima di un collasso ecologico. Il rinnovato appello del Papa giunge in un momento decisivo, con i mutamenti climatici provocati dalle eccessive emissioni di anidride carbonica che già colpiscono ad ogni latitudine, nel Sud povero dove la desertificazione fa crescere la miseria come nel Nord ricco dove si moltiplicano alluvioni e altri eventi meteorologici estremi. C’è un solo modo per dare ascolto all’ammonimento di Benedetto XVI, e i primi a doversi mettere in ascolto sono i responsabili della politica e dell’economia:
bisogna ridurre drasticamente l’anidride carbonica immessa in atmosfera in gran parte dovuta alle energie fossili, cioè bisogna puntare sulle fonti energetiche pulite».

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