[27/06/2006] Parchi

Ma questa vicenda ci lascia una lezione di cui far tesoro

PISA. La brutta fine dell´orso Bruno ha suscitato emozione e giuste proteste ma forse finora è rimasto in ombra o del tutto assente nel dibattito un aspetto politico-istituzionale che la vicenda dovrebbe aiutarci a considerare. L’orso ha vagato a lungo sulle Alpi prima di essere preso a schioppettate. Qualcuno ricorda che per le Alpi anche l’Italia ha sottoscritto una Convenzione con gli altri paesi confinanti? Qualcuno ricorda che questa convenzione – ossia una legge – giace praticamente dimenticata da lungo tempo al pari, tanto per fare un esempio che ci riguarda direttamente come toscani, il Santuario dei cetacei?

Quando all’Osservatorio dei parchi europei istituito da Federparchi ci siamo occupati dei parchi in Europa, la prima cosa che abbiamo detto è che i 20.000 siti comunitari non bastano a proteggere validamente un ambiente se si continua ad escludere i parchi tenendoli fuori da Rete 2000 e dalle altre politiche comunitarie. Non si dimentichi peraltro che all’interno dei nostri parchi nazionali e regionali si trovano ben metà dei siti comunitari.

Al povero Bruno non basta, quindi, dedicare appassionati articoli e parole di sdegno se finalmente non si prenderà atto, innanzitutto a livello nazionale ma anche regionale e locale, che senza una adeguata ed efficace politica europea anche i nostri parchi e territori non potranno far bene la loro parte. Vale soprattutto per noi toscani le cui istituzioni regionali, sindaci e presidenti di provincia svolgono un ruolo assai importante nel Comitato regioni d’Europa e in altre sedi a Bruxelles ed anche con iniziative di tutto rispetto come quelle del Presidente Martini in San Rossore. Ma forse sarebbe il caso e il momento di pensare anche a qualcosa di più specifico per quanto riguarda i parchi. I nostri parchi hanno ricevuto dall´Europa significativi e importanti riconoscimenti anche recentemente. Ecco una ragione in più per porre meglio questo problema nelle sedi giuste. Bruno lo merita.

*dell’Osservatorio dei parchi d´Europa (Ope) di Federparchi

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