[31/10/2006] Rifiuti

Inceneritore Selvapiana, No della Provincia all´inchiesta pubblica. Verdi furiosi

FIRENZE. E’ scontro tra i Verdi e la Provincia di Firenze. Motivo del contendere, l’“inchiesta pubblica” sul previsto nuovo inceneritore di Selvapiana, nel Comune di Rufina. Per la quale il consigliere provinciale dei Verdi, Luca Ragazzo, aveva presentato un’interrogazione. Ma ieri il consiglio provinciale di Firenze, per bocca dell´attuale assessore all´ambiente Luigi Nigi, ha risposto in modo negativo.

«Per questo impianto è in corso di svolgimento l´iter amministrativo per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) - ricordava l´interrogazione di Ragazzo - e la normativa regionale in materia (L.R. 79/98) prevede che la Provincia di Firenze possa indire una inchiesta pubblica al fine di garantire l´effettiva informazione ed il contraddittorio nei confronti dei cittadini sul progetto che interessa il territorio di appartenenza». «Attivare o meno tale procedura è facoltà della Provincia - ha risposto seccamente Nigi - l´amministrazione però fa proprio il parere espresso dall’Ufficio di non disporre l´inchiesta pubblica perché ciò comporterebbe l´ impiego di tempo e di risorse».

«Una risposta di cui sono completamente insoddisfatto - replica Luca Ragazzo - perché la facoltà di indire la inchiesta pubblica è una scelta tutta politica che non può essere delegata ai tecnici: Non ci si può riparare dietro un parere dell´Ufficio: delle 142 osservazioni presentate sulla Via ben 42 richiedevano di predisporre questa inchiesta pubblica».

«Io credo che nell´informazione pubblica su scelte del genere, il tempo speso per informare e far partecipare i cittadini non sia mai troppo - dichiara il consigliere dei Verdi - Nella fase della pubblicazione degli atti relativi alla procedura di VIA, non solo sono pervenute centinaia di osservazioni provenienti da semplici cittadini, comitati, partiti e soggetti portatori di interessi diffusi, a dimostrazione della enorme preoccupazione e del crescente dissenso di vari strati della società civile della Valdisieve, ma anche il parere degli Uffici Tecnici dei Comuni interessati, espresso in forma associata dalla Comunità Montana Montagna Fiorentina, sull’impatto ambientale, sociale, economico e di salute pubblica relativi al previsto impianto, ha sollevato autorevoli e seri interrogativi di vario ordine».

«Siamo di fronte ad una decisione assurda - commenta Ragazzo - per di più basata su motivazioni ridicole: come è possibile che la Provincia di Firenze spenda 20.000 Euro quale contributo per realizzare la mostra «nel segno di Diana», ma poi non trovi qualche centinaio di euro per pagare i gettoni di presenza ai tecnici del Comitato per l´Inchiesta Pubblica?

Con l’assessore Luigi Nigi abbiamo approfondito la questione. Assessore, perché avete detto no all’inchiesta pubblica?
«Perché è stata data sufficiente informazione. E quindi non abbiamo ritenuto che ce ne fosse la necessità. L’inchiesta pubblica, infatti, è facoltativa».

Ma né fate anche una questione economica? Costa molto un’inchiesta pubblica?
«Io non sono per le cose inutili, che anno perdere soldi e tempo come questa. E’ solo un modo per contestare l’impianto. Fare le cose tanto per farle o per dare soddisfazione a qualcuno non rientra nel mio modo di fare politica».

Riportiamo, per conoscenza, l’articolo 12 della legge regionale “Procedure per l’approvazione dei piani provinciali” comma 4: Dell’adozione del piano, della nomina del garante dell’informazione e eventualmente del comitato per l’inchiesta pubblica, nonché dell’avvenuto deposito, è data notizia con avviso pubblicato nel BURT e adeguatamente pubblicizzato sui mezzi di comunicazione di massa maggiormente diffusi nella provincia.

Quindi l’inchiesta pubblica risulta effettivamente facoltativa.

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