[24/11/2006] Rifiuti

Caro Zanotelli non digiunare, abbiamo bisogno di te

ROMA. Ho letto la posizione di Alex Zanotelli, una persona che stimo da anni per il suo impegno e vorrei commentarla con l’equilibrio e il rispetto che si merita.
Vediamo prima in estrema sintesi la situazione dell’Italia: siamo ben lontani dall’avere sotto controllo il ciclo dei rifiuti, facciamo ancora pochissima raccolta differenziata rispetto ai parametri che ci eravamo posti come obiettivo, non riusciamo a diminuire la quantità di rifiuti che produciamo, abbiamo una mole enorme di rifiuti che è sotto il diretto controllo delle eco-mafie che “gestiscono” innumerevoli discariche abusive o disperdono nei fiumi e nel terreno rifiuti sempre più pericolosi. Non sappiamo dove mettere i rifiuti radioattivi, e quelli industriali e pericolosi non hanno tutti una tracciabilità che possa metterci tranquilli.

A volte il giro inquietante risulta essere il seguente, dal sud arrivano agli impianti del nord i rifiuti solidi urbani e dal nord arrivano al sud (e direttamente nelle mani della camorra) i rifiuti industriali tossici che vengono stoccati in discariche abusive che avvelenano acqua e terreno e producono danni alla salute oramai calcolabili da alcune indagine epidemiologiche.

Esportiamo inoltre rifiuti tossici in Africa e Zanotelli lo sa perché la prima volta che l’ho incontrato è stato proprio quando in Kenia aiutava le centinaia di migliaia di persone che vivevano nella discarica di Korogocho, devastati dalle malattie infettive. L’ultima nave è stata quella che si è rotta davanti alla Costa D’Avorio avvelenando non solo le acque ma gli abitanti. I rifiuti venivano tutti dall’Europa. In estrema sintesi questa è la situazione e non vederla per intero sarebbe un errore.

Limitarsi a dichiarare la propria contrarietà agli inceneritori non può bastare e non basta.

E allora comincerei a enunciare alcuni principi di condotta : tutti produciamo rifiuti e dobbiamo farci carico dei rifiuti che produciamo, senza farli viaggiare ma costruendo Piani regionali di autosufficienza che siano in grado di chiudere positivamente il ciclo in ogni regione. Se Zanotelli vuole dire che è sbagliato cominciare dagli inceneritori allora io sono d’accordo. Bisogna iniziare dalla raccolta differenziata e dal suo massimo potenziamento, ma bisogna anche togliere dalle mani della Camorra e della Mafia ( perché c’è l’emergenza Campania ma sono commissariate anche la Sicilia, la Calabria e la Puglia..) l’ingente mole di rifiuti che gestiscono in modo criminale per la salute dei cittadini e per l’ordine pubblico perché in questo modo le eco-mafie controllano il territorio non solo per il traffico di rifiuti ma anche per altri traffici illeciti.

Ho ricevuto alcuni giorni or sono i rappresentanti di alcuni Comuni campani che hanno sul loro territorio venti discariche abusive e una incidenza di tumori doppia rispetto alla media, li non ci sono inceneritori, ma solo l’inferno dei tanti fuochi che bruciano di notte producendo fumi di ogni genere.

Vogliamo e dobbiamo farci carico di tutti i problemi legati al grande paradigma moderno dei rifiuti. I commissariamenti straordinari servono a poco, se la straordinarietà dura quindici anni allora diventa ordinaria, in questo caso è diventata ordinaria l’incapacità delle autorità preposte a gestire con i cittadini, con gli enti locali, con le associazioni un problema tanto serio e grave. E veniamo alla Campania, si sono liberate varie volte, in questi anni, le strade dalle cataste di rifiuti che poi puntualmente si riformano. I rifiuti raccolti vengono poi spediti nelle regioni del nord che hanno gli impianti e così i cittadini del nord si lamentano perché nei loro impianti si trattano anche altri rifiuti…E’ una situazione che non regge. E che non si può accettare.

Bisogna approntare subito un piano serio di raccolta differenziata mettendoci le risorse che servono e puntando ad una percentuale alta di raccolta differenziata. Bisogna che il Piano regionale dei rifiuti sia fatto dalla regione d’intesa con comuni e province perché ogni provincia dovrebbe lavorare alla sua autosufficienza. I tecnici del settore ci dicono poi che anche con un alto tasso di raccolta differenziata rimane sempre una parte che può essere messa in discariche controllate e a norma oppure in medio piccoli impianti di incenerimento. I tecnici ci dicono anche che un inceneritore di piccole e medie dimensioni e con i filtri più moderni inquina meno, molto meno di altre industrie che spesso abbiamo sotto casa da decenni ma che non ci impressionano come invece ci impressionano gli inceneritori. Vogliamo verificare scientificamente queste informazioni e questi dati e spiegarli ai cittadini?

Ho provato ad abbozzare una ipotesi di partenza che potrebbe portarci a risolvere il problema e non a rattopparlo male come tante volte si è fatto.

Ad Alex che digiuna vorrei dire con tutto il mio affetto, che lui sa essere sincero…: hai bisogno di mangiare perché noi abbiamo bisogno che tu sia in salute per le battaglie che devi fare, vieni a Roma e incontriamoci con i membri della commissione ambiente disponibili al dialogo e invitiamo all’incontro anche la regione Campania e il commissario Bertolaso. Proviamo a portare anche su altri tavoli questa vicenda così complessa e facciamo una discussione dove ci si ascolta a vicenda.
Se doveva servire a qualcosa il tuo digiuno già è servito. Io mi impegno con altri membri della commissione ad organizzare l’incontro.

* Fulvia Bandoli è membra della direzione Ds e della comm. Ambiente Camera deputati

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