[23/01/2007] Urbanistica

Intesa Martini-Rutelli e il codice del paesaggio diventa parte integrante del Pit

FIRENZE. Il caso Monticchiello, è il caso di dirlo, ha portato ad una firma forse storica. Quella sull’intesa tra il ministro dei beni culturali Francesco Rutelli e il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, che dà il via alla pianificazione congiunta del territorio, in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio. In sostanza la Regione Toscana inserisce quest’accordo nel nuovo Piano di indirizzo territoriale (Pit) trasformando gli attuali vincoli in scelte di pianificazione e azioni di concertazione delle politiche di protezione e valorizzazione del proprio territorio, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile. Un modello al quale partecipano a pieno titolo Province e Comuni, ciascuno con le proprie responsabilità

Fino ad oggi il vincolo paesaggistico era rappresentato da un perimetro che individuava un’area territoriale dichiarata di interesse paesaggistico. La tutela era pertanto affidata alla sensibilità di alcuni esperti del settore (professionisti specializzati nella materia). Esisteva un lavoro di analisi e di studio, ma di fatto non erano individuate le specifiche situazioni da tutelare.

Questa intesa vuole restituire significato più chiaro e definito al vincolo paesaggistico, attraverso un piano che la Regione approverà a seguito della firma di oggi: il codice del paesaggio, come detto, diventa parte integrante del Pit che entrerà in vigore dopo l’approvazione del Consiglio regionale. L’originalità della scelta toscana sta nell’approvazione di piani strutturali dei Comuni rispettosi e coerenti con i valori paesaggistici previsti nel codice dei beni culturali.

Dalla “tutela passiva” in questo modo si passerà alla “conservazione attiva”. Per fare questo sarà definita, con la partecipazione di tutte le istituzioni, una nuova e più puntuale normativa che toglierà spazio alla discrezionalità, capace di produrre scelte e regole condivise. Sarà possibile realizzare un efficace governo del territorio con un controllo più capillare e stringente sulla qualità delle trasformazioni.

Quattordici gli articoli che prendono le mosse da tre punti essenziali: dalla Convenzione europea sul paesaggio che impegna Ministero e Regione e tutti gli altri soggetti istituzionali a integrare le proprie politiche di pianificazione territoriale e urbanistica con i valori in essa contenuti; dal Patto istituzionale firmato il 2 novembre del 2006 tra Regione Toscana, Anci, Upi e Uncem per la redazione del Piano di indirizzo territoriale; dall’universale riconoscimento del valore del paesaggio toscano sia per la sua bellezza, sia per la sua qualità culturale ed economica.

La Regione conferma la delega ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche che continueranno ad essere rilasciate dalle “commissioni comunali per il paesaggio” attualmente in carica. Entro maggio 2008 sarà messa a punto, d’intesa con il Ministero, una nuova disciplina paesaggistica, parte integrante del Piano di indirizzo territoriale. A seguito della firma di oggi tutti i piani urbanistici non ancora approvati dovranno essere ri-esaminati per valutarne l’adeguatezza e la coerenza con i nuovi contenuti della tutela dei beni paesaggistici.
Entro un anno insediate le commissioni sovracomunali.

«Una firma che porta soddisfazione e speranza - ha detto il presidente della Regione Claudio Martini - Soddisfazione perché con la firma di oggi rafforziamo e mettiamo in sintonia tutti gli interventi messi in campo dalle amministrazioni pubbliche a favore di una maggiore tutela del paesaggio. Speranza perché insieme, Regione e enti locali, riusciremo a utilizzare il territorio come elemento di sviluppo sostenibilie e di qualità. La Toscana in questo modo risponderà ancora meglio alle grandi responsabilità alle quali è chiamata».

«Una tappa importante – ha dichiarato l’assessore regionale al territorio Riccardo Conti – perché riconosce quella toscana come una pianificazione d’avanguardia, capace di tenere unito l’elemento paesistico con la pianificazione territoriale, impostazione premiata che non può che riempirci di soddisfazione. Questa firma fa giustizia di tante “interessate” polemiche. Ora ci aspetta un lavoro impegnativo volto a tenere insieme il massimo della tutela con il massimo del dinamismo per una politica di sviluppo».

E intanto arrivano i primi giudizi sull’intesa. Il primo è quello di Erasmo D’Angelis, presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale: «E’ una firma che ha un significato anche nazionale. Dopo avere, con coerenza, combattuto la logica della deregulation e dei condoni edilizi, la Toscana conferma le sue politiche di buongoverno del territorio e dell’urbanistica nella più rigorosa tutela paesaggistica e di valorizzazione. Inseriremo il Codice nel nuovo Piano di indirizzo territoriale (Pit) che il Consiglio Regionale varerà prima dell’estate e già da oggi tutti i piani urbanistici dovranno essere esaminati per una valutazione dell´adeguatezza e della coerenza con i nuovi contenuti della tutela dei beni paesaggistici».

«Il paesaggio toscano – ha continuato D’Angelis - è un paesaggio anche sociale, culturale e di forti valori di coesione. Non potrà più essere trattato come un hinterland metropolitano e vicende come quella di Monticchiello non potranno più accadere. E non a caso – ha concluso il consigliere Dl - l’Ulivo proprio dalla Toscana in un recente convegno nazionale ha chiesto una nuova Legge per il governo del territorio che ponga fine all’era dell’abusivismo, dei condoni e delle sanatorie e apra la nuova stagione dell’urbanistica di qualità centrata sul recupero, il rispetto del paesaggio, l’efficienza e il risparmio energetico».

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