[12/03/2007] Parchi

Tutto il parco dell’Arcipelago (e oltre) diventa Zps, anche a mare

LIVORNO. La regione Toscana ha esteso le Zone di protezione speciale dell’Arcipelago toscano per ottemperare alla direttiva 92/43/CEE (Habitat), sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche per evitare le sanzioni avviate dalla Commissione Ue con la procedura di infrazione nei confronti della Repubblica Italiana per classificazione insufficiente di Zps per numero e superficie per aver violato agli obblighi previsti dall’articolo 4 della direttiva 79/409, in seguito alla sentenza di condanna emessa dalla Corte di Giustizia Europea il 20 marzo 2003 nei confronti della Repubblica Italiana.

La regione, che l’Ue comprendeva tra quelle inadempienti, rispondendo ad una sollecitazione del governo Berlusconi del 23 febbraio 2005 «di provvedere alla classificazione di nuove Zps o all’ampliamento delle Zps già classificate nelle Iba», ha preso atto che Commissione Europea ha adottato come riferimento per la classificazione delle Zps le Important Birds Areas (Iba) come aree importanti per la conservazione delle specie di uccelli minacciate ed ha individuato nell’allegato IV la Iba n. 56 dell’Arcipelago toscano che comprende le isole di Capraia, Giglio, Montecristo, Elba e Palmaiola come «non adeguatamente coperta».

Il 21 dicembre 2006 la regione Toscana è stata informata delle valutazioni della commissione del governo che «ha confermato la necessità dell’ampliamento della copertura della Iba 56 “Arcipelago Toscano” non ritenendo adeguata l’attuazione della Direttiva in relazione alle Zps già classificate nell’area stessa e si sollecitano le Regioni interessate a provvedere con la massima urgenza all’ampliamento della copertura delle Iba indicate nel parere motivato». Una sollecitazione reiterata il 31 gennaio 2007 in una riunione al ministero degli esteri in una riunione nel corso della quale le regioni sono state nuovamente sollecitate a dare attuazione alla prima sentenza della Corte di Giustizia del 20 marzo 2003, per evitata la «applicazione di gravi sanzioni economiche».
Erano già comprese nelle Zps Gorgonia, Capraia, Cerboli e Palmaiola, Monte Capanne e Promontorio dell’Enfola, Monte Capannello - Cima del Monte, Pianosa, Montecristo, Formiche di Grosseto, Giglio, Giannutri e quindi si è andati a estensiondere le Zps a terra e a mare.

L’ampliamento a mare riguarda le isole di Gorgona, Capraia, Pianosa, Giannutri e Montecristo (compresa l’area terrestre della Formica di Montecristo) in corrispondenza alle zone marine facenti gia parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano;
L’ampliamento a terra interessa “Monte Capannello-Cima del Monte” fino alla totale sovrapposizione con la parte orientale della zona Parco dell’isola d’Elba con conseguente attribuzione della nuova denominazione “Elba orientale” che include anche il promontorio di calamita.

Quindi tutto il parco nazionale dell’Arcipelago ora è anche Zps a mare e a terra, un duro colpo per il rinato movimento antiparco che puntava su revisioni dei perimetri che saranno molto difficili in un’area con tutele europee che va addirittura oltre i confini del parco e che per la prima volta estende in Toscana le Zps a mare.
Le Zps dell’Arcipelago toscano passano così da 13.558,84 ettari solo terrestri a 79.155,91, dei quali ben 61.569,04 di mare protetto.

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