[16/03/2007] Energia

Parco eolico di Montescudaio, anche Realacci è per il sì

LIVORNO. «In un paese bello come l’Italia anche gli impianti eolici devono essere all’altezza della storia e del nostro paesaggio. Ma è altrettanto chiaro che l’energia eolica è necessaria per raggiungere gli obiettivi del Protocollo di Kyoto e combattere i mutamenti climatici. C’è bisogno di grande serietà e responsabilità da parte di tutti». Ermete Realacci (Nella foto), presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, oltre che presidente onorario di Legambiente, ha concluso così il suo intervento durante la conferenza stampa di presentazione del primo referendum sulle torre eoliche che si terrà domenica 25 marzo a Montescudaio.

I cittadini del piccolo Comune in provincia di Pisa, che non arriva a 1800 abitanti, saranno chiamati ad esprimere il loro consenso sull´installazione o meno di un Parco Eolico. «L´Amministrazione Comunale ribadisce l´importanza della consultazione e invita tutti i cittadini ad esprimersi. – ha detto Loris Caprai, Assessore del Comune di Montescudaio - Naturalmente l´Amministrazione non è neutrale, ed invita a votare si, tuttavia, qualora i cittadini decidessero per il no all´installazione del parco eolico l´Amministrazione non si sentirà assolutamente sconfitta, perché ritiene di aver voluto dare una opportunità alla comunità di Montescudaio”.

Legambiente è particolarmente entusiasta per l’iniziativa, che ha già coinvolto l’associazione nel convegno del 10 marzo attraverso la relazione di Cecilia Armellini, responsabile del settore energia di Legambiente Toscana.
«L’eolico è l’energia del vento – afferma Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana - porterà notevoli vantaggi ambientali riducendo le emissioni inquinanti e contribuirà a combattere i cambiamenti climatici. Attraverso una seria pianificazione l’eolico può essere inserito correttamente nel nostro paesaggio senza causare nessun tipo di sconvolgimento. Secondo previsioni della Regione che risalgono al 2000, in Toscana gli impianti eolici potranno produrre energia per 600 mila persone, con beneficio per l’ambiente e per le tasche dei cittadini che vedranno ridotta la bolletta elettrica».

E sempre sul tema si è tenuto stamani a Rispescia un convegno dal titolo: “Dalla parte del pianeta: le energie rinnovabili, una scelta necessaria”. Il convegno, organizzato con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Grosseto, della Provincia di Grosseto, della Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Grosseto e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato un momento di importante confronto e riflessione sui temi del risparmio energetico e delle applicazioni tecnologiche delle fonti rinnovabili a servizio dell’ambiente, dei cittadini e delle imprese. Non a caso è stata scelta la Maremma come sede dell’incontro, poiché questo splendido territorio, oltre ad ospitare l’importante Centro di Legambiente, sta per essere interessato da importanti investimenti in materia di energie da fonti rinnovabili: Parco Eolico a Scansano, Parco Fotovoltaico a Roccastrada, diffuse colture dedicate da Biomasse a destinazione energetica.

L’incontro, al quale hanno portato i saluti le autorità locali, è stato animato tra glia latri dagli interventi di Edoardo Zanchini (Segreteria Nazionale Legambiente), Gianni Piatti (Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), Riccardo Basosi (Direttore del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Siena) e Francesco Ferrante (Direttore Generale di Legambiente).

Il Sottosegretario Piatti ha annunciato che il Ministero dell’Ambiente sta lavorando per creare una grande alleanza internazionale, che coinvolga oltre ai singoli stati, anche le organizzazioni internazionali (UNEP, WTO, OCSE, ecc) al fine di promuovere una nuova rivoluzione industriale. In tale ottica il prossimo passo sarà la realizazzione della prima Conferenza Nazionale su Energia ed Ambiente poiché ormai è evidente che i due temi non possono essere più affrontati disgiuntamente, come veniva fatto negli anni passati. Il risultato di tale errore è stato infatti dimostrato dal fatto che se l’Italia aveva assunto l’impegno di ridurre del 6% le proprie emissioni ne ha invece prodotte il 13% in più. E questo ha un costo per la collettività di 1,5 miliardi di Euro l’anno. Se ne è accorto anche il Ministro dell’Economia che conviene invertire la rotta”.

Il senatore Ferrante ha concluso il Convegno ricordando come «Sia arrivato il momento di fare una scelta non più rinviabile, i cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti. Le tecnologie a disposizione e le esperienze realizzate negli altri Paesi ci dimostrano come sia possibile produrre energia pulita e dato non secondario, come sia possibile creare nuova e qualificata occupazione. Tuttavia è bene ricordare che non esistono energie rinnovabili adatti per tutte le esigenze e per tutti i luoghi. Ogni comune ha le proprie peculiarità e bisogna usare l’intelligenza – altra vera fonte rinnovabile e non sempre sfruttata pienamente – per individuare le tecnologie e gli impianti che si integrano ed adattano maggiormente al territorio che li deve ospitare».

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