[05/04/2007] Urbanistica

Lucca, appello a Rutelli di Italia Nostra

On.le Ministro, ci riferiamo a quanto da Lei dichiarato durante la conferenza stampa del 17 marzo u.s. e che il Corriere della Sera, nell’edizione del 18 marzo, così sintetizzava: “Tutte le Soprintendenze competenti in materia di paesaggio dovranno comunicare entro 15 giorni alla Direzione Generale le emergenze e le criticità più rilevanti… il tutto allo scopo di disporre di una Carta del rischio paesaggistico, con il censimento dei disastri annunciati e di quelli in corso, al fine di consentire al Ministero di agire tempestivamente”.

Con questa nota vogliamo dare un contributo concreto a questa Sua meritoria iniziativa segnalando una situazione molto grave che si sta attuando nel territorio comunale di Lucca, ma che si sta estendendo anche in altre parti di Toscana mettendo in grande difficoltà il controllo delle Soprintendenze.

A Lucca, una norma del Regolamento urbanistico vigente approvato nel 2004, in coerenza purtroppo con le norme urbanistiche regionali, interpreta il volume delle serre agrarie permanenti come volume di annesso agricolo e, quindi, come vero e proprio volume edilizio. L’art. 34 del vigente Regolamento Urbanistico pertanto prevede che questi consistenti volumetrie, dismessa l’originaria funzione, possano tranquillamente trasformarsi in depositi e magazzini e anche, demoliti e ricostruiti, diventare condomini abitativi e villette residenziali.

Già l’Amministrazione comunale di Lucca ha autorizzato (Conc. Ed. 213 e 214 del Luglio 2006) l’abbattimento di una grande serra in località S. Macario e l’edificazione, in sua vece di 5/6 blocchi plurifamiliari sparsi nel lotto per un totale di 32 appartamenti.
Il colle di S. Macario, sottoposto a vincolo paesaggistico ai sensi della L. 431/85 come tutte le splendide colline lucchesi, a destinazione agraria, sarà così completamente snaturato paesaggisticamente anche per l’aggiuntiva trasformazione che verrà apportata con la viabilità di accesso, con la dotazione dei parcheggi e di tutto quello che consegue alle necessità di un residence che potrà nascere, assurdamente e in questo senso illegittimamente, in zona classificata agricola, con intervento diretto e senza alcuna variante urbanistica!

Ma questa di S. Macario è solo la prima di una serie di iniziative analoghe. La stampa di questi giorni ha riportato la notizia della richiesta di trasformare altre serre stabili sul colle di Monte S. Quirico (altra frazione collinare lucchese), situata nella sequenza delle chiuse di ville storiche, in 15 villette monofamiliari, anche qui in zona paesaggisticamente di pregio e vincolata dalla L. 431. … Ma si prospettano ulteriori trasformazioni…e non solo nel comune di Lucca…ma anche nei comuni limitrofi, a Pescia, a Viareggio e ovunque in Toscana.

Su questo pericolo assoluto è intervenuta la Soprintendenza lucchese giudicando assurda l’equiparazione del volume di una serra (senza fondamenta e con struttura rimovibile anche se stabile) ad un volume edilizio. Afferma di non avere strumenti a disposizione per impedire questi sfregi paesaggistici e di poter soltanto intervenire mediante correttivi come nel caso di S. Macario ove è stato a seguito del suo intervento che l’enorme volume monoblocco proposto con il progetto iniziale è stato suddiviso in più blocchi sparsi. A nostro personale giudizio il Codice dei BB. CC. e PP. in realtà assegna alle Soprintendenze il potere di esprimersi non sui correttivi, ma sulla sostanza dell’operazione giudicandola incompatibile (e quindi inammissibile) con la tutela di quel paesaggio. Comunque è chiara la posizione di debolezza delle Soprintendenze, costrette ad intervenire quando enormi interessi ecnomici si sono messi già in moto e l’autorizzazione del Comune è già attiva e il Collegio Ambientale, espressione del Comune cui la Regione ha delegato in toto il controllo dell’impatto ambientale che per legge ad essa spetterebbe, non fa altro che esprimere pareri favorevoli ad ogni intervento voluto dall’Amministrazione comunale che l’ha nominato.
Siamo convinti che la trasformazione delle serre in blocchi edilizi residenziali od anche (attraverso ulteriori cambiamenti resi possibili dai piani regolatori come quello lucchese) commerciali, di sevizi….etc.non è solo un problema paesaggistico, ma anche e sempre di funzionalità urbana e le considerazioni paesaggistiche non possono intervenire ove le serre sorgono in zona non così vincolata. E’ chiaro che è necessaria e urgente una nuova norma che metta in salvaguardia il territorio da queste assurde speculazioni derivanti dalla forzatura di norme urbanistiche regionali fortemente ambigue e lassiste, ma si rende necessario nell’immediato anche un intervento diretto di codesto Ministero, proprio nello spirito delle Sue dichiarazioni di cui all’inizio di questa nota.
On.le Ministro, il caso paesaggistico delle serre, scoppiato a Lucca e in espansione in tutta la Toscana, richiede una Sua azione tempestiva contro quello che è stato fatto e non concluso e contro quello che si sta per fare e questo Suo intervento sono sommessamente a richiedere, ritenendo di essere sostenuto in questa battaglia anche dalla locale Soprintendenza.
Allego alla presente copie estratte dalla stampa locale e materiale documentario attinente l’oggetto.
Con l’occasione invio i migliori saluti.

*Consigliere nazionale di Italia Nostra

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