[20/04/2007] Energia

Rinnovabili, Pecoraro: «Questa è l´industria che cresce nel Paese»

VERONA. «C´è più solarità di quel che pensavamo: l´anno scorso sono stati installati 200 mila metri quadri di solare termico, mentre si pensava 50 mila». Lo ha detto il ministro Alfonso Pecoraro Scanio oggi a Verona, nell´ambito dell´ottava edizione di Solarexpo, la rassegna internazionale su energie rinnovabile e generazione distribuita.

La cosa interessante affermata da Pecoraro, però, è che «questa è l´industria che cresce nel Paese: i dati anche solo della presenza a questa fiera sono in aumento del cento per cento rispetto all´anno scorso. Oltre 25 mila posti di lavoro sarebbero disponibili prevedendo anche in Italia uno sviluppo del mercato del fotovoltaico analogo a quello che si è avuto in Germania e che nel mondo dal 2001 ad oggi è cresciuto di oltre il 25% all´anno». «L´industria del fotovoltaico italiano - ha aggiunto Gianni Chianetta, presidente di Assosolare - è chiamata a raggiungere un primo traguardo di 1200 Mw al 2010 e l´ambiziosa sfida di 3000 Mw da installare entro il 2016».

«Dando uno sguardo al trend registrato nei primi mesi del 2007 - ha proseguito Chianetta - prevediamo che quest´anno verranno installati almeno 80 Mw, con un giro d´affari stimato tra i 500 ed i 600 milioni di Euro». «Questo conferma che la scelta del governo e del ministero dell´ambiente - ha detto Pecoraro Scanio - è lungimirante nel dire che il futuro di questo Paese deve essere a energia solare».

Quanto sostiene il ministro Pecoraro Scanio sulle notevoli possibilità di creare posti di lavoro nel campo delle produzioni industriali legate all’ambiente – che siano poi esattamente 25mila i posti disponibili nel fotovoltaico non è importante – è tema sul quale greenreport è intervenuto più volte. Il riorientamento del mercato secondo il criterio direttore della sostenibilità passa anche attraverso questo. A patto che sia sostenibile – o almeno il più sostenibile possibile – anche il processo di produzione. Che per renderlo tale avrebbe bisogno di investimenti importanti che invece non ci sono, oltre ad una ricerca pure questa orientata. Cosa, invece, disattesa non solo da noi. L’Italia – che come ha ricordato Liuzzi oggi sull’Unità – è da sempre un Paese ‘trasformatore’ di materie prime, avrebbe però in questo campo la possibilità di lanciarsi davvero alla conquista del mercato, grazie anche alla grande tradizione industriale che ha alle spalle.

Quello che però non si capisce è come mai il ministro parli solo del fotovoltaico, dimenticando un mercato ben più maturo ed efficiente – ha detta degli esperti – che è quello dell’eolico. Forse è solo una dimenticanza, perché non è pensabile che un ministro dell´ambiente, capo dei verdi italiani, ritenga che con il solare sia esaurito il tema delle energie alternative.

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