[04/05/2007] Consumo

Bikini fotovoltaici e nanetti solari

LIVORNO. L’innovazione di prodotto fa passi avanti, da gigante. In questi giorni infatti è stato presentato a Berlino il primo costume da bagno ricoperto di celle fotovoltaiche, modello che tra qualche settimana sarà in commercio. Si tratta di un grazioso costume intero (ma pare esistere già la versione bikini realizzata da un concorrente Usa), lanciato dalla casa di lingerie Triumph, che si è avvalsa della tecnologia della società tedesca produttrice di moduli solari fotovoltaici Conergy.

Un costume - hanno detto nel corso della presentazione ufficiale - «bello da vedere, utile per ricaricare cellulari e Mp3 in spiaggia, ma anche un alleato dell’ambiente». Il risultato finale viene poi descritto come «seducente dal punto di vista della moda e innovativo dal punto di vista della tecnica».

In effetti il costume contiene ben 200 cellule solari, in grado di produrre tanta energia quanta ne serve per ricaricare il telefono cellulare oppure il riproduttore di musica Mp3, ovvero circa 4 watt.
I moduli solari sono costruiti in modo da non premere sulla pelle o graffiare e ovviamente è presente nel costume anche una presa di corrente incorporata.

La Triumph non ha ancora reso noto quanto costerà ma ha annunciato che sarà perfino possibile fare il bagno, con l’unica accortezza di attendere almeno una decina di minuti, appena usciti dall’acqua, prima di ricollegarsi all’apparecchio. Caratteristica che differenzia qualitativamente (!) il prodotto rispetto al costume disegnato invece in Usa da Andrey Scheneider, che sta già lavorando alal versione boxer da uomo, ma che per il momento non è riuscito a garantire la tenuta anche al bagno di mare.

Sul fatto che si tratti di un prodotto innovativo nessun dubbio, ma spacciarlo per amico dell’ambiente appare quanto meno bizzarro. Più interessante rilevare che ancora una volta la ricerca sembra essersi indirizzata verso l’innovazione di prodotto, trainata dal marketing, che regala profitti più immediati rispetto rispetto a quella di processo: ecco perché i costumi fotovoltaici sono soltanti gli ultimi arrivati nell’elenco di zainetti, magliette, orologi e scarpe che possono fregiarsi dell’aggettivo solare, senza contare la miriade di nanetti e cagnetti fotovoltaici (rigorosamente made in Cina) che popolano già i nostri giardini e che notte dopo notte affievoliscono le loro già deboli lucine azzurre caricate durante il giorno.

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