[08/05/2007] Trasporti

Venneri: «Il Coordinamento Ue delle vie del mare guardi ad ambiente e Mediterraneo»

LIVORNO. Il Commissario ai trasporti dell’Unione Europea, Jacques Barrot, ha annunciato che entro giugno verrà nominato un coordinatore europeo per le autostrade del mare che sarà il punto di riferimento degli stati membri e dell’Ue per le politiche dei trasporti marittimi che rappresentano la grande maggioranza del traffico di merci in arrivo e partenza dall’Europa.

Chiediamo a Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente, cosa ne pensa.
«Dopo 5 anni di discussione, mi sembra una cosa positiva – dice Venneri – il mare, più ancora che la terra, ha quantomai bisogno di coordinamento a livello europeo. Armonizzare la politica dei trasporti via mare è sicuramente urgente e la figura del coordinatore con specifiche competenze sulle autostrade del mare può dare una forte spinta».

Cosa vi convince di più?
«Va molto bene l’attenzione che mi sembra si ponga sui temi ambientali. E’ vero che le autostrade del mare si devono sviluppare, che bisogna spostare le merci dalla gomma al mare, ma qualche progetto fa pensare che si voglia farlo sacrificando l’ambiente. Il rischio è forte e abbiamo paura che il trasporto marittimo possa svilupparsi in maniera selvaggia. Occorre una maggiore attenzione all’ambiente marino ed alle coste e l’Unione Europea mi pare voglia assicurarli, anche con questa nuova figura di coordinamento che può assicurare sorveglianza ed interventi contro gli incidenti a mare che si ripetono troppo spesso.»

Le autostrade del mare italiane sono circa 150, quale potrà essere il ruolo del nostro paese in questa nuova situazione di coordinamento europeo?
«L’Italia dovrà essere maggiormente presente, visto che il coordinamento dovrà armonizzare le diverse politiche e gli aspetti ambientali legati ai traffici marittimi. Secondo me l’Italia, vista la sua conformazione e la centralità che ha nel Mediterraneo, può ambire a ricoprire il ruolo di coordinamento, non solo per il nostro bacino ma per l’intera Unione Europea. Comunque, auspico che il coordinamento delle autostrade del mare abbia comunque una forte occhio al Mediterraneo che dal punto di vista ambientale e dei traffici marittimi è certamente il mare europeo più a rischio».

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