[17/05/2007] Comunicati

Piano emissioni, Sacconi: «Ma l´Italia potrà far bene»

Le modifiche imposte dalla Commissione europea al piano di emissioni presentato dal Governo italiano sono sicuramente severe e contengono alcuni elementi di squilibrio che non dovranno ripresentarsi in futuro. Ma certamente il giudizio della Commissione non può essere considerato una bocciatura. Anzi, mi sembra un riconoscimento della serietà con cui l´Italia si è impegnata a trovare un equilibrio sostenibile tra le ragioni dell´ambiente e quelle dello sviluppo economico.

Le polemiche di questi giorni non devono farci perdere di vista gli obiettivi di lungo termine e in particolar modo le ormai imminenti trattative sul post-Kyoto. Sarà in quella sede che si vedrà la capacità dell´Italia di difendere, su scala internazionale, la competitività del proprio sistema produttivo. E sarà in quella sede che l´Italia dovrà impegnarsi perchè gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni dei gas serra siano davvero efficaci per la lotta ai cambiamenti climatici. Il ruolo che i paesi dell´Unione europea e le istituzioni comunitarie stesse svolgeranno in quei negoziati, sarà determinante per il raggiungimento di risultati ambiziosi e all´altezza della gravità del problema. Già da subito è fondamentale dare il segnale di una forte assunzione di responsabilità e di una tenace determinazione a non cedere alle posizioni temporeggiatrici.

Il danno peggiore che possiamo arrecare al sistema produttivo italiano è rimandare ulteriormente l´inizio di una vera riconversione infrastrutturale verso tecnologie verdi. L´Italia ha la possibilità, anzi il dovere, di assumere un ruolo di eccellenza nella ricerca e nella produzione della nuova generazione di tecnologie, per sventare il rischio di dover inseguire nel prossimo futuro le grandi corporation multinazionali che su questo settore si stanno muovendo velocemente per conquistare posizioni di mercato predominanti.

Una revisione dei meccanismi di calcolo delle emissioni di gas ad effetto serra, con l´introduzione del sistema del trasporto terrestre ed aereo, è quindi ampiamente condivisibile ma non deve in nessun modo servire da scusa per rinunciare alla riforma del comparto energetico italiano. L´energia solare, quella eolica e geotermica rappresentano per l´Italia un tesoretto che non possiamo permetterci di non mettere a frutto.

*capogruppo Pse in Commissione Ambiente al Parlamento europeo

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