[05/07/2007] Comunicati

Consumatori più critici grazie ai nuovi media?

LIVORNO. Il consumatore moderno è sempre più critico e multimediale. Questa la conclusione dello studio di ricerca effettuato da Gft Eurisko presentata durante il seminario “Globalizzazione e differenziazione nei consumi e dei media”. Secondo la ricerca il consumatore è diventato ancora più critico nei confronti di prodotti e di azienda grazie ai mezzi di comunicazioni dell’età contemporanea. Da quando può contare sulla tecnologia del social networking che aumenta la comunicazione, pareri e giudizi sono moltiplicati. Soprattutto dei consumatori italiani, brasiliani e giapponesi, paesi in cui però, e questa è la prima contraddizione dell’indagine, fa più presa un buon messaggio pubblicitario, meglio se ironico e divertente piuttosto che il così detto “passaparola” che funziona soprattutto in Russia e in Cina.

Quindi prima si parla dell’importanza del passaparola, seppur quello modernissimo e mutuato sulla tecnologia della rete, poi si dice che proprio il passaparola non funziona più e che quindi i consumatori si affidano maggiormente alla pubblicità.

Sempre dalla ricerca risulta che i consumatori chiedono all’azienda maggiora concretezza: meno sponsorship e maggiore attenzione per le esigenze “conoscitive” del consumatore. Da parte loro – sempre a parere dell’ Eurisko - le aziende dovrebbero rispondere con campagne pubblicitarie distribuite e adattate, dalla tv a internet al cellulare perché i prodotti devono essere conosciuti e confrontati. E si dice inoltre, che è importante coprire tutti i canali media a disposizione perché il consumatore frammenta la sua attenzione su diverse fonti di comunicazione.

A parte il fatto che letta maliziosamente questa ricerca appare più che altro un tentativo di “vendere” alle aziende la necessità di fare pubblicità, come può il consumatore arrivare ad una consapevolezza sul consumo se più canali di comunicazione trasmettono la stessa comunicazione, chiaramente pubblicitaria? E come può scegliere se si fa così tanta confusione tra comunicare e informare?

Scegliere significa individuare, selezionare tra più cose in base a determinate caratteristiche di utilità per un fine. Il presupposto è l’alternativa, mentre i messaggi promozionali hanno la funzione di incentivare gli spettatori all’acquisto sottolineando vere o solo percepite qualità positive, non certo di informare sul modo in cui vengono prodotti e su tutto quello che sta dietro a quel bene.

Il consumatore seduto comodamente sul divano davanti alla tv che trasmette uno spot pubblicitario non apprende la “storia” del prodotto. Vede il prodotto che è la punta di un iceberg e non quanto materiale viene consumato per produrlo, quanta energia, non il luogo in cui è stato prodotto, non l’impatto ambientale che ha avuto e non l’impatto sociale.
Lo svelare determinate tecniche di lavorazione non è certo cosa buona o favorevole per l’azienda ed è per questo che i siti internet e blog sul consumo critico, per esempio, sono sempre più frequentati.

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