[10/07/2007] Rifiuti

Sono 1127 i comuni ricicloni di Legambiente

LIVORNO. Quest´anno sono entrati nella classifica dei comuni ricicloni di Legambiente ben 1127 comuni di cui 978 possono vantare una raccolta differenziata superiore al 50% (sono compresi: comuni superiori e inferiori ai 10mila abitanti, capoluoghi del Nord, del Centro e del Sud). Per la prima volta è un comune sopra i 10mila abitanti ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio: San Biagio di Callalta, che fa parte del consorzio intercomunale Priula dal 2002. L´introduzione del sistema di raccolta proposto dal Consorzio, il porta a porta spinto associato all´applicazione della tariffa, ha permesso al comune veneto di arrivare alla ambiziosa soglia dell´80% di raccolta differenziata.

I riconoscimenti per la tredicesima edizione dei Comuni Ricicloni d´Italia sono stati assegnati questa mattina a Roma all´Hotel Palatino in occasione della tavola rotonda “Il contributo della gestione sostenibile dei rifiuti alla lotta dei cambiamenti climatici" a cui hanno partecipato il ministro dell´Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Commissione Ambiente della Camera dei deputati Ermete Realacci, il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta, il presidente del Conai Roberto De Santis, Duccio Bianchi dell´Istituto di ricerche Ambiente Italia, Enzo Favoino della Scuola Agraria del Parco di Monza e il vicedirettore di Legambiente Andrea Poggio.

Da alcuni anni il premio ha deciso comunque di puntare l´obiettivo sulla qualità della gestione integrata dei rifiuti più che sulla sola percentuale di raccolta differenziata. Misurando cioè anche aspetti quali la riduzione della produzione, la percentuale destinata al recupero di materia, l´attivazione di un sistema tariffario al posto della tassa, l´introduzione del compostaggio domestico, gli acquisti verdi (GPP-Green Public Procurement) da parte delle amministrazioni pubbliche, la sicurezza dello smaltimento e l´efficacia generale del servizio. Una serie di parametri che, fissata la soglia d´ingresso in base alla percentuale va a comporre un "indice di gestione" che decide vincitori e classifica.

«Associare le parole qualità e innovazione alla gestione dei rifiuti può sembrare inconsueto - commenta Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera - A maggior ragione in un Paese come il nostro dove, purtroppo, quando si parla di rifiuti, se ne parla in termini di emergenza, di traffici illegali, di ecomafie. Eppure sulla capacità o meno e risolvere il problema dei rifiuti si misura la qualità della vita di un paese, il suo modo di consumare e di produrre, la sua capacità di costruirsi un futuro. Il rapporto di Legambiente ci dice che c’è un’Italia che è capace di affrontare la questione dei rifiuti con quest’ottica, che fa la raccolta differenziata e che in questo settore realizza impresa ed economia, pensiamo per esempio al nuovo settore del Raee, i rifiuti elettrici ed elettronici che rappresentano un settore di intervento in ascesa. E non solo al Nord. I tanti comuni campani che raggiungono livelli eccellenti di raccolta differenziata, in un momento come questo, rappresentano un motivo di riscatto e di orgoglio non solo per i cittadini della Campania, ma per l’intero paese».

Ma torniamo ai numeri. La regione Veneto la fa da padrona con quattro comuni trevigiani tra le prime 4 classificate dei comuni del Nord sopra i 10mila abitanti, che sono nell´ordine: San Biagio di Callalta, Roncade, Preganziol, Carbonera. A interrompere il primato veneto si piazza al quinto posto Alzano Lombardo (BG), seguito da altri quattro comuni veneti e uno piemontese. Al centro, tra i comuni over 10mila, balza al primo posto il comune marchigiano di Porto Sant´Elpidio (AP) che interrompe il primato delle città toscane sebbene siano sette in classifica: Capannori (LU), Piombino (LI) Colle di Val d´Elsa (SI), Scandicci (FI), Empoli (FI), Montespertoli (FI) e Monsummano (PT). Al sud è partita a due tra Campania e Sardegna: vince ancora Bellizzi (SA), seguita da Terralba (OR) e Mercato San Severino (SA).
Tra i capoluoghi di provincia vince Verbania seguita da Asti e Belluno.

Tra le grandi città l´unica riciclona è Torino con il 35,7% di raccolta differenziata. Troppo distanziate (e non classificate) Palermo, Napoli e Firenze. Male anche Milano che, nonostante una percentuale di raccolta differenziata vicina al 30%, viene superata negli indici di gestione da Roma. Una percentuale, quella raggiunta dal capoluogo lombardo, che non è migliorata negli ultimi anni soprattutto perché non si è investito sulla raccolta dell´umido.

«Legambiente chiede una "Kyoto per i rifiuti": la raccolta differenziata serve per avviare al giusto trattamento tutta l´immondizia - spiega Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente –. E il giusto trattamento deve fare i conti con i cambiamenti climatici: il riciclaggio è il modo più efficace per ridurre i gas serra. Già oggi il riciclaggio dei materiali costituenti gli imballaggi (carta, metalli, vetro, plastica) ha ridotto del 10–15% le emissioni climalteranti in Italia. Anche il compostaggio è vantaggioso: permette la cattura al suolo della CO2 ed è almeno il 50% più efficiente dell´incenerimento nella riduzione delle emissioni. Lo smaltimento in discarica rimane la pratica più dannosa per l´ambiente. Per questo occorre contrastare in modo sempre più determinato il partito della discarica e del solo incenerimento».

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