[30/07/2007] Comunicati

Wwf: «Subito il decreto su Rete Natura, Zps e Via»

ROMA. Il Wwf sollecita il ministero dell’ambiente a fare l’ultimo passo per mettersi in regola con le norme e gli obblighi europei e chiede un decreto immediato per Rete Natura 2000.

«Da tempo l’Europa ci chiede di adeguare la nostra normativa alle direttive europee – dice Enzo Venini presidente degli ambientalisti del Panda - e molte sono le procedure di infrazione dell’Italia per i ritardi in campo ambientale, solo pochi giorni fa il nostro Paese è stato ‘messo in mora’ ulteriormente sul Mo.S.E., per la violazione della Direttiva habitat non avendo effettuato la Valutazione d´incidenza nei lavori previsti nella Laguna di VeneziaOra c’è la possibilità di cominciare a risolvere almeno un problema e sarebbe da irresponsabili non proseguire con l´approvazione urgente e senza ulteriori modifiche del decreto del ministro sui criteri minimi uniformi per le Zps e Zsc».

Proprio il decreto che qualche giorno fa il congresso dell’Arcicaccia ha chiesto a governo e regioni di fermare perché lesivo delle autonomie locali.

Ma il Wwf ricorda che «la normativa stabilisce che il ministero dell´ambiente debba emanare un decreto che prevede una base di tutela nazionale per le Zone di protezione speciale (Zps) e i Siti di importanza comunitaria (Sic), cioè per i siti che formano la Rete Natura 2000», una storia che va avanti da anni tra condanne della Corte di giustizia europea per leggi regionali in deroga, manifestazioni dei cacciatori, proteste di amministratori comunali che vogliono costruire infrastrutture, funivie, piste da sci e villaggi turistici nelle Zps.

Ma per Venini «Questo decreto su Rete Natura 2000 sarebbe una prima risposta alla procedura di infrazione del 2006, riducendo almeno un po’ il rischio di condanna da parte della Corte di Giustizia europea. La concertazione è durata mesi ed ha influenzato non poco l´impostazione del decreto, emendato dalle regioni, dal governo e dalle categorie sociali. Ora però la vicenda deve essere chiusa e l’Italia deve proseguire nell’attuare delle serie misure di conservazione, in attesa che vengano definiti i piani di gestione per i siti delle Rete Natura 2000. Non possiamo più attendere: il decreto va emanato subito e applicato correttamente!»

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