[08/03/2006] Aria

Piombino, trovato l´accordo per spegnere la cokeria

PIOMBINO. Accordo e "pace" più o meno fatta tra Comune di Piombino e Lucchini che hanno raggiunto l’accordo per lo spegnimento definitivo della batteria 27 Forni.
«Nella nota del febbraio scorso, dopo il rifiuto di sospensiva del Consiglio di Stato – spiega il sindaco Gianni Anselmi(nella foto) – l’azienda aveva proposto un percorso che avrebbe portato allo spegnimento attraverso la graduale diminuzione della pressione dei forni per migliorare le emissioni. Modalità non sufficienti secondo noi a garantire il rispetto dell’ordinanza. In tutti questi giorni abbiamo tenuto aperto il dialogo e finalmente abbiamo raggiunto un nuovo accordo che prevede, accanto all’alleggerimento della pressione che comunque porterà ad una chiusura irreversibile, anche la riduzione graduale della produzione di coke, da qui fino al 31 maggio».

L’accordo è stato formalizzato dalla commissione Ambiente, riunitasi lunedì 6 marzo alla presenza del sindaco, dell’assessore Francardi, dell’assessore provinciale Garufo, dei tecnici del Comune, Provincia, Arpat, Asl e dell’ing. Marcello Calcagni, del dr. Francesco Semino e dell’ing. Giancarlo Fruttuoso per la società Lucchini.

«La Lucchini presenterà entro venerdì 10 marzo - continua il sindaco - un piano di spegnimento che sarà monitorato costantemente dall’Arpat. Consideriamo l’abbassamento dei livelli produttivi un segnale significativo da parte dell’azienda».

A garantire la fermata del 31 maggio, si aggiunge anche la revoca all’autorizzazione della batteria che sarà emanata dalla Provincia dopo la scadenza dei termini della diffida.
«In questo percorso sarà assicurato un controllo continuo per verificare il rispetto delle emissioni secondo un programma di chiusura progressiva» aggiunge l’assessore all’ambiente Rocco Garufo.

Sulle prospettive future dello stabilimento, inoltre, il sindaco aggiunge: «Abbiamo bisogno di una Lucchini che introietti valori di modernità e che si spenda per garantire la compatibilità ambientale dell’industria con la città. Ci attendiamo dei segnali, ad esempio, sulla questione Siderco, rispetto alla quale c’è un’ordinanza che scade il prossimo luglio».

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