[10/03/2006] Rifiuti

I 15 casi Nimby in Toscana, il più contestato è il termovalorizzatore Lucart

LIVORNO. In Italia il fenomeno delle opposizioni a impianti e infrastrutture sta raggiungendo soglie critiche. Il Nimby Forum, un tavolo di confronto permanente, finalizzato a sviluppare e diffondere la cultura della comunicazione, del dialogo e della partecipazione in ambito territoriale, come fattori indispensabili nella realizzazione di impianti e infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese, ha presentato l’Osservatorio permanente sul tema dei conflitti territoriali.

L’eco mediatica al fenomeno Nimby è in forte aumento: il 33% degli articoli è su stampa nazionale (contro il 12,5% dell’anno scorso) e la media di uscite mensili sul tema è 307 (contro 250 nella prima edizione del Forum). Le contestazioni a impianti e infrastrutture aumentano per ampiezza e intensità.

Di questi sono 15 i casi monitorati in toscana, anche se va ricordato che le osservazioni del Nimby Forum si basano su un’evidenza oggettiva fornita dall’analisi del mezzo stampa, questo vuol dire che gli impianti classificati come contestati sono solo quelli che quotidiani, periodici, ecc. riportano come oggetto di contestazioni territoriali. Il che significa che comunque c’è una bella differenza fra il riverbero mediatico e la dimensione/numero delle contestazioni.

«La gara a chi contesta di più – dicono dal Nimby Forum - sembra travalicare le ragioni dello sviluppo sostenibile e della giusta ricerca di una valutazione partecipata dell’impatto delle grandi opere, per arrivare allo scontro tout court. Ormai non si fa differenza tra un termovalorizzatore e un impianto di compostaggio, tra la Tav e il Ponte sullo Stretto. La fenomenologia della contestazione investe anche impianti o infrastrutture ambientalmente sostenibili, come le centrali a biomasse e i parchi eolici, o addirittura finalizzati a migliorare lo stato di salute di acque e terreni, come gli interventi di bonifica».

Questi i casi Nimby segnalati in Toscana in ordine di contestazioni (in tutto nel 2005 sono stati monitorati 285 articoli) e gli impianti considerati sono in prevalenza legati al mondo dei rifiuti (9), quattro riguardano l’energia, due le infrastrutture.

1 Centrale a biomasse e fanghi di cartiera Lucart di Diecimo (Lucca)
2 Discarica di Case Passerini (Firenze)
3 Parco eolico scansanese (Grosseto)
4 Autostrada del Sole (Firenze sud-Incisa)
5 Autostrada Livorno-Civitavecchia
6 Impianto Cdr delle Strillaie (Grosseto)
7 Piattaforma Offshore di Livorno
8 Terminal gas di Rosignano Marittimo (Livorno)
9 Termovalorizzatore di San Zeno (Arezzo)
10 Termovalorizzatore della Piana (Firenze)
11 Termovalorizzatore del Pollino (Pietrasanta, Lu)
12 Termovalorizzatore di Poggibonsi (Siena)
13 Termovalorizzatore di Prato
14 Termovalorizzatore di Selvapiana (Firenze)
15 Impianto trattamento rifiuti delle Sibille (Impruneta, Firenze)

A partire dai prossimi giorni intanto, sul sito www.nimbyforum.net, sarà attivo un forum online per realizzare un sondaggio d’opinione proprio sui temi della partecipazione e del consenso, aperto a chiunque voglia esprimersi in materia. E Nimby Forum ha annunciato nuovi progetti per ampliare i filoni della ricerca e dell’Osservatorio sui conflitti territoriali ambientali. E’ già partito un progetto di ricerca sui “costi del non fare”, che sarà realizzato da Agici Finanza d’Impresa e inoltre sono allo studio due nuovi progetti, rispettivamente con l’Università di Pisa, per elaborare una ricerca sulle motivazioni sociologiche e antropologiche della contestazione, e con l’Università Milano Bicocca e SAS, per sviluppare un sistema di analisi statistica più approfondito del materiale raccolto dall’Osservatorio Media, utilizzando strumenti e tecnologie di data mining e text mining.

nella foto l´impianto delle Strillaie (Grosseto)

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