[13/03/2006] Rifiuti

Rifiuti pericolosi nell´Adriatico, manette per sedici

LANCIANO (Chieti). L’hanno chiamata «operazione Marechiaro», perché così chiaro l’Adriatico non doveva essere, secondo gli investigatori che hanno indagato per un paio d’anni prima di arrivare ad emettere i provvedimenti eseguiti stamani: sedici arresti (otto misure cautelari in carcere e otto ai domiciliari) e un’ottantina di denunce per traffico di rifiuti pericolosi. I blitz sono stati effettuati dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Pescara e dalla Polizia stradale, su disposizione della Procura della Repubblica di Lanciano, dove il titolare dell’indagine, il sostituto Rosaria Vecchi, ha illustrato i particolari dell’operazione in una conferenza stampa. I reati contestati sono associazione a delinquere, disastro ambientale, falso e attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.
Secondo la Procura, le autocisterne che partivano dalla Ciaf Ambiente, un’impresa abruzzese di Atessa (Chieti) cariche di rifiuti pericolosi, finivano per essere sversati in mare, attraverso una condotta sottomarina a 300 metri dalla costa di Taranto, grazie alla disponibilità della Hidrochemical service di Taranto. Le indagini, infatti, avrebbero accertato l’esistenza di un’attività di falsificazione di formulari e di certificati di analisi, effettuata dai dipendenti e da esperti chimici, in accordo con le ditte di trasporto. Altre imprese del settore coinvolte nell’indagine sarebbero la Laterlite di Lentella (Chieti), la Paradivi Servizi di Priolo Gargallo (Catania), la Ecom di Limonano (Campobasso), la Ambiente e Tecnologia di Bitonto (Bari).

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lanciano, Ciro Riviezzo ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per Luigi Antonio Bontempi, 51 anni di Roma, responsabile commerciale della Ciaf Ambiente, Corrado Pappagallo, 50 anni di Molfetta (Bari), responsabile commerciale e direttore tecnico della Hidrochemical Service di Taranto, Pierangelo Dacome, 67 anni di Castel Frentano, direttore tecnico della Ciaf, Giuseppe Forgione, 64 anni di Fiumicino (Roma), autotrasportatore, Giuseppe Mangifesta, 34 anni di Campomarino (Campobasso), figlio del titolare dell´omonima ditta, Andrea Ranallo, 26 anni di San Salvo, addetto al laboratorio della ditta Laterite, e Raimondo Imbrò, 42 anni di Siracusa, amministratore della ditta Paradivi Servizi. Gli otto si trovano nel carcere di Lanciano.
Sono stati disposti gli arresti domiciliari, invece, per Giovanni Carnevale, 41 anni di Bari, Giorgio Gregori, 53 anni di Roma, autista della ditta Forgione, Luigi Lucchetti, 41 anni di Grottaferrata (Roma), autista della ditta Forgione, Gianluca Fanelli, 31 anni di Vasto (Chieti), addetto all´organizzazione dei trasporti della Ciaf, Angelica Marra, 26 anni di Atessa, segretaria centralinista della Ciaf, Giuseppe Schettino, 27 anni di Bernalda (Matera), addetto agli impianti della Hidrochemical, Emiliana Elena Ingrosso, 33 anni di Leporano (Taranto), Francesco Rossiello, 34 anni di Bari, amministratore della ditta Ambiente e Tecnologie, Ubaldo Sideri, 50 anni di Corridonia (Macerata), amministratore della ditta ´Ecological Molise Ecom´, segretaria della Hidrochemical.

nella foto: uno scorcio di Lanciano

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