[05/10/2007] Energia

Il ministero dell´ambiente: «Noi sosteniamo l´eolico»

LIVORNO. «Il Ministero dell’Ambiente sostiene ogni fonte di energia pulita e rinnovabile fra cui senza dubbio anche l’eolico e, nell’ottica di rendere questa fonte anche meno impattante favorendone il suo migliore e più corretto utilizzo, ha predisposto norme che permettano di superare gli ostacoli che l’eolico ha incontrato nel nostro Paese. Quanto previsto dal Decreto ministeriale Rete Natura 2000 va dunque letto in quest’ottica». Lo ha dichiarato il portavoce del Ministro dell’Ambiente rispondendo alle critiche avanzate da Legambiente e Greenpeace. Le due associazioni, vedi altro articolo di greenreport, avevano scritto al ministro dell’ambiente per lamentarsi «delle due norme contro l’eolico» cioè dei decreti proposti da Pecoraro Scanio che secondo gli ambientalisti «rischiano di mortificare lo sviluppo dell’energia pulita». Ovvero il decreto legge 16 agosto 2006, n.251 in materia di conservazione della fauna selvatica che vieta la realizzazione di impianti nelle zone a protezione speciale (Zps) e il decreto legislativo approvato il 12 Settembre 2007 che impone la Valutazione di Impatto ambientale nazionale per gli impianti eolici di potenza superiore ai 20MW.

E il ministero così ribatte: «Ricordiamo che nessuna particolare limitazione è stata prevista per i quasi 3000 Sic (Siti di importanza comunitaria) che sono la netta maggioranza delle aree che compongono la Rete Natura nel territorio italiano. Il decreto stabilisce criteri minimi di tutela esclusivamente nelle Zps (Zone a protezione speciale) che sono meno di 600 specificatamente istituite per la tutela dell’avifauna in particolare la più a rischio come i rapaci, cogliendo anche una forte richiesta giunta dalla quasi totalità delle Regioni italiane. Il sostegno all’eolico è per altro confermato dalla possibilità, che rimane intatta, di realizzare anche in queste aree impianti di microeolico».

«Per quanto riguarda la Valutazione d’Impatto Ambientale nazionale – ha concluso il portavoce del ministro - è bene ricordare che essa si applicherà esclusivamente agli impianti eolici con potenza superiore ai 20 MW (corrispondenti, ad esempio, a campi eolici di non meno di 15 pali alti circa 100 metri cadauno) e dunque a strutture che richiedono una valutazione in sede tecnica. Tale norma risponde anche ad una specifica richiesta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ha ritenuto necessaria, per impianti di tale potenza, una valutazione a livello statale per la salvaguardia dei beni tutelati».

Al di là delle spiegazioni ‘tecniche’, ci sembra che la notizia sia soprattutto che grazie all’iniziative delle due associazioni ambientaliste il ministero sia stato costretto a dare una risposta esaustiva sulla sua posizione rispetto all’eolico. In tante occasione infatti abbiamo riscontrato e osservato l’ondivaga posizione di Pecoraro Scanio che assai di rado cita, quando parla in generale delle energie rinnovabili, il vento.

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