Angela Merkel appoggia i ragazzi di Fridays for Future, Csu/Cdu e Spd meno

Dietro gli scioperi degli studenti tedeschi una vasta fetta di opinione pubblica che giudica troppo lento l’abbandono del carbone

[4 Marzo 2019]

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che sostiene le proteste degli studenti tedeschi contro i cambiamenti climatici. Una presa di posizione che sembra contraddire quanto detto da alcuni funzionari del ministero dell’istruzione, che hanno criticato i ragazzi perché non sono andati a scuola per fare sciopero, minacciando di sospenderli.

Di fronte alla imponente manifestazione  di venerdì scorso, quando migliaia di studenti delle scuole superiori hanno marciato ad Amburgo contro il cambiamento climatico insieme alla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, che ha iniziato da sola uno sciopero scolastico che è diventato una valanga di consapevolezza giovanile che sta terremotando la politica, la Merkel – da buo animale politico che annusa dove spira il vento –  ha detto di capire la frustrazione degli studenti per la lunga transizione della Germania dal carbone a un’economia a emissioni zero, ma ha chiesto loro di capire che si tratta di una sfida.

Un atteggiamento ben diverso da quello del socialdemocratico Ties Rabe, responsanile del Behörde für Schule und Berufsbildung  del Land di Amburgo e coordinatore Istruzione e scienza della SPD, che ha scritto su  Twitter: «Nessuno migliora il mondo saltando la scuola»., facendo probabilmente così perdere altre migliaia di voti giovanili alla SPD in favore di Grünen e Die Linke. .

Nel frattempo, il ministro dell’educazione della Nord Reno-Westfalia, un land a guida CDU, il partito della Merkel,  ha detto che «Se non rispettano il loro dovere legale di andare a scuola, gli studenti dovranno affrontare azioni disciplinari fino all’espulsione».

In un video pubblicato sul suo sito ufficiale, Angela Merkel ha affermato che proteggere il clima è una «sfida che le persone possono affrontare solo insieme». E rispondendo  a una domanda sui Friday school strikes o “Fridays for Future”, che il 15 marzo culmineranno in una manifestazione mondiale, la Merkel ha ribadito che «Gli obiettivi climatici del Paese potranno  essere raggiunti solo con il sostegno più ampio della società. Sono quindi lieta che i giovani, gli studenti delle scuole, dimostrino e ci dicano di fare qualcosa in fretta sui cambiamenti climatici. Penso che sia un’ottima iniziativa», ignorando volutamente le minacce dei suoi alleati della grosse Koaliion CDU/CSU-SPD e del suo stesso Partito contro i ragazzi stanno protestando durante l’orario scolastico.

Ma, dopo aver preso le parti degli studenti, la cancelliera non ha rinunciato a fare una piccola lezioncina a ragazzi e ragazze – . che sembrano molto ben informati – ricordando loro che c’è ancora molta strada da fare prima di chiudere tutte le centrali a carbone entro il 2038: «Dal punto di vista degli studenti potrebbe sembrare molto lontano, ma per noi sarà una grande sfida, quindi chiedo anche a loro di capirlo».

A differenza di una SPD allo sbando, ormai superata dai Grünen, tallonata dall’estrema destra dell’AFD e che perde voti a favore di Die Linke, nonostante i numerosi mugugni pro-carbone dell’ala destra neo-conservatrice della CDU/CSU, la Merkel sa bene che dietro la protesta degli studenti c’è una vasta fetta della società tedesca e che due anni fa un sondaggio dimostrò che ormai i tedeschi sono più preoccupati per i cambiamenti climatici di quanto lo siano mai stati per il terrorismo.