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Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre torna l’ora solare, ma cresce la richiesta di abolirla

Perché l’ora legale tutto l’anno è una scelta sostenibile

Risparmio energetico, meno CO₂ e più benessere per i cittadini. Sima e Consumerismo rilanciano la proposta di mantenere permanente l’ora legale
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Grazie all’ora legale, in dieci anni l’Italia ha risparmiato 11,7 miliardi di kWh di energia e 2,2 miliardi di euro in bolletta; solo nel 2025, secondo le stime di Terna, il beneficio sarà di 100 milioni di euro e 330 milioni di kWh risparmiati nei sette mesi di adozione dell’ora legale. Si tratta di numeri che, tradotti in termini ambientali, equivalgono a 160.000–200.000 tonnellate di CO₂ in meno ogni anno, una riduzione paragonabile alla capacità di assorbimento di 2–6 milioni di alberi.

Per questo la Società italiana di medicina ambientale (Sima) e Consumerismo no profit tornano a chiedere che l’Italia adotti l’ora legale per tutto l’anno, abbandonando definitivamente l’alternanza stagionale tra orario solare e legale.

La proposta, sostenuta anche da oltre 350.000 firme raccolte online (petizione su Change.org), si fonda non solo su motivazioni ambientali ed economiche, ma anche su considerazioni sanitarie e sociali.

«Il passaggio ora legale/ora solare e viceversa determina ripercussioni negative sulla salute umana – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall’ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore. Il mancato rispetto di questi ritmi naturali ha effetti sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca: diversi studi hanno attestato una correlazione tra cambio di orario e patologie cardiache, con l’Università di Stoccolma che ha riportato un'incidenza del +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione dell’ora solare. Si registrano poi problemi del sonno in una consistente fetta di popolazione, con conseguenze negative su concentrazione e umore e quindi su rendimento scolastico, efficienza sul lavoro, relazioni personali, ecc. Altri studi hanno poi certificato una correlazione tra il passaggio da ora legale a ora solare e l’incremento di incidentalità stradale e sul lavoro: ad esempio nei periodi di ora legale è stata registrata una diminuzione fino al -13% degli incidenti a danno di pedoni connessa all’aumento della visibilità lungo le strade nelle ore serali. Mentre una ricerca condotta in Australia ha perfino riscontrato un aumento dei suicidi nelle prime settimane di cambiamento dell’orario. Senza parlare delle possibili conseguenze sulla criminalità: con l’ora solare si allungano le ore di buio serali, quelle in cui si concentrano furti, rapine e altri reati».

L’impatto sulla salute e sulla sicurezza, sottolinea la Sima, è dunque tutt’altro che marginale: disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, aumento degli incidenti stradali e persino un incremento dei reati nelle ore serali rendono evidente che il cambio d’orario non è una semplice formalità.

Eppure, nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, l’Italia tornerà come ogni anno all’ora solare, spostando le lancette un’ora indietro. Un’abitudine che potrebbe tuttavia avere i giorni contati: la Direttiva europea del 2019 consente già ai Paesi membri di scegliere un orario permanente.

«Chiediamo al Governo Meloni di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno. Una possibilità prevista dall’Unione Europea che già nel 2019 ha approvato una Direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati Membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri» conclude Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo no profit.

Una riforma apparentemente minuta, ma che secondo i promotori unirebbe risparmio energetico, benessere collettivo e riduzione delle emissioni: tre leve centrali per una transizione ecologica più intelligente e, letteralmente, più luminosa.

Vincenza Soldano

Vincenza per l’anagrafe, Enza per chiunque la conosca, nasce a Livorno il 18/08/1990. Perito chimico ad indirizzo biologico, nutre da sempre un particolare interesse per le tematiche ambientali, che può coltivare in ambito lavorativo a partire dal 2018, quando entra a fare parte della redazione di Greenreport.it