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La Cop31 si svolgerà in Turchia, ma con l’Australia a svolgere un ruolo da protagonista

Dopo settimane di stallo diplomatico, Canberra si è fatta da parte ma assicurandosi la presidenza del vertice Onu sul clima del prossimo anno
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Non si sa come andrà a finire la Cop30, se i serrati negoziati in corso in queste ore consentiranno di giungere entro domani sera a un accordo sulle questioni più delicate, a cominciare dai finanziamenti per i paesi in via di sviluppo, la riduzione delle emissioni di gas serra e la road map per lasciarci alle spalle l’utilizzo dei combustibili fossili. Ma intanto, dopo settimane di stallo e veti incrociati, si sa quale paese ospiterà il prossimo anno la Cop31. Sarà la Turchia, che oggi è stata confermata come ospite del vertice sul clima del 2026. Alla scelta si è arrivati dopo che l'altro candidato, l'Australia, si è tirato indietro in seguito a un lungo stallo diplomatico. Ma l’accordo raggiunto prevede che Canberra avrà comunque un ruolo da protagonista: il ministro australiano per il Clima e l’energia Chris Bowen sarà nominato Presidente della Cop31. Ciò significa che l'Australia stabilirà l'agenda dei negoziati, nominerà i presidenti e i responsabili e preparerà la bozza del testo decisionale. Una pre-COP si terrà nel Pacifico e sarà l'occasione per impegnarsi a favore del Fondo per la resilienza del Pacifico da parte dei leader mondiali e di altri soggetti.

Secondo gli esperti, tra l’altro, il luogo che ospiterà la conferenza è meno importante del risultato. Gli attivisti australiani sollecitano ora il governo australiano a garantire che la Cop31 continui comunque lo slancio costruito alla Cop30 per accelerare l'azione e la transizione dai combustibili fossili e a non bloccare i progressi nel finanziamento dell'adattamento negli ultimi giorni di questi negoziati.

Christiana Figueres, ex segretario esecutivo dell'Unfccc commenta così la notizia: «La decisione sulla sede della Cop31 è arrivata al capolinea. Ma i progressi climatici che dobbiamo vedere nel 2026 non dipendono tanto dal Paese ospitante quanto dall'accelerazione dei numerosi sforzi di decarbonizzazione che abbiamo visto mostrati alla Cop30. Tutti i Paesi devono rimanere impegnati ai massimi livelli e allineare i loro sforzi interni agli obiettivi dell'Accordo di Parigi».

Redazione Greenreport

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