
Alluvione in Toscana, la Regione mette in campo 8 milioni per chi è stato colpito dagli eventi di marzo

Cinque milioni di contributi per le famiglie, 1 milione 970mila euro per le attività economiche e produttive, 500 mila euro per le imprese agricole, altri 500 mila agli enti del terzo settore. Con la seconda variazione di bilancio 2025-2027 approvata nell’ultima seduta del Consiglio regionale, la Regione Toscana ha messo campo 8 milioni di euro per sostenere chi è stato duramente colpito dall’alluvione di marzo. Si tratta di un intervento urgente, che punta a offrire un primo ristoro economico in attesa dei fondi statali decisi ad aprile da Palazzo Chigi: 57 milioni e 650 mila euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, per l'attuazione dei primi interventi urgenti.
Ad annunciare i fondi della Toscana è stato il presidente Eugenio Giani, che a ridosso degli eventi si era immediatamente recato nei territori per constatare gli ingenti danni, nell’Alto Mugello in particolare, e che già all’indomani della catastrofe aveva chiesto che venisse riconosciuta l’emergenza nazionale. Fra le misure urgenti approvate dalla Regione ci sono anche 30mila euro per le spese di gestione a favore delle attività produttive ed economiche. E 1 milione 200mila euro sono per il recupero dei campi sportivi nei comuni di Pelago, Pontassieve e Rufina, che rientrano nel sostegno della Regione per le comunità colpite dagli eventi emergenziali nelle province di Firenze, Prato, Pistoia, Pisa, Lucca e Livorno. Otto milioni sono un primo passo, considerando che oltre dieci milioni servirebbero solo per le urgenze nel Mugello, dove i sindaci dopo le alluvioni temono l’isolamento. Per questo la rapidità con cui si muoverà anche Roma sarà fondamentale.
«Questi stanziamenti sono una priorità – ha spiegato il presidente Eugenio Giani - lo avevo ribadito più volte visitando i territori coinvolti e anche durante la Giunta che, a ridosso degli eventi calamitosi, ho voluto radunare a Casaglia, in Mugello, proprio per concentrare l’attenzione su questo territorio duramente colpito in questi anni. Siamo riusciti, con l’aiuto della Città metropolitana a riaprire la Sr 302 fra Borgo e Marradi e far ripartire la linea ferroviaria della Faentina là dove si era interrotta, ma serve aiuto alla popolazione e interventi per garantire collegamenti stabili e sicuri in questi territori. Questo è un primo ristoro, in attesa dei fondi del Governo».
