Rifiuti, dal tribunale fallimentare di Livorno ok al concordato preventivo per Aamps

I creditori chiamati ad esprimersi a novembre, a gennaio prevista l’entrata a regime dell’Ato Costa

[14 Luglio 2016]

La strada del concordato preventivo in continuità, scelta dal socio unico di Aamps (ovvero, il Comune di Livorno) per tentare di risollevare l’azienda che si occupa dei servizi di igiene pubblica a Livorno da una crisi ormai storica, ha superato il primo step davanti al tribunale fallimentare di Livorno, che ha dato l’ok al proseguo della procedura.

Il collegio giudicante – informano dal Comune – nel decreto di accoglimento della richiesta formulata dall’azienda il 25 febbraio scorso, ha sottolineato come il piano presentato dai vertici di Aamps si articoli «in una serie di interventi e progetti di dettaglio che consentiranno un significativo miglioramento dell’efficienza gestionale» dell’azienda stessa. «Questa è una giornata storica per Livorno – commenta il sindaco Filippo Nogarin (nella foto) – Il tribunale ha certificato la bontà del piano redatto in questi mesi dal cda di Aamps che insieme ai tecnici e ai dirigenti del Comune ha recepito le linee guida impartite dall’amministrazione. La partita – continua Nogarin – è tutt’altro che finita. A questo punto la parola passa ai creditori che saranno chiamati ad esprimersi sul piano».

Piano che copre un arco temporale dal 2016 al 2021, prevedendo oltre al pagamento integrale dei debiti in prededuzione e in privilegio, il pagamento dall’80% in su del credito chirografo in un massimo di 5 anni. Questo dopo che i creditori di Aamps, da anni in carenza di liquidità, già ai tempi della moratoria Rosi accettarono di venire incontro alle esigenze aziendali, e da allora non hanno mai interrotto i servizi offerti alla municipalizzata – e dunque ai cittadini livornesi – nonostante i mancati pagamenti.

Il tribunale – dettagliano dal Comune – ha convocato per il 16 di novembre alle 12 l’adunanza dei creditori di Aamps, che avranno poi 20 giorni circa per esprimere il proprio parere. Dopodiché, ma solo se la maggioranza dei creditori darà il proprio avvallo al piano, inizierà l’iter che porterà all’omologa definitiva del concordato fallimentare in continuità che (in caso di accettazione) dovrebbe avvenire verso gennaio del prossimo anno. Ovvero lo stesso periodo in cui dovrebbe entrare a regime il nuovo Ambito territoriale ottimale (Ato) per la costa toscana – ambito nel quale naturalmente la realtà di Livorno è inserita –, il cui gestore unico subentrerà alle singole aziende oggi presenti sui territori nello svolgimento dei servizi di igiene urbana. Questo il quadro secondo quanto ribadito anche recentemente dalla Regione Toscana e dallo stesso Ato.

La battaglia delle carte bollate dunque pare destinata a continuare ancora per dei mesi, ma nel frattempo (e a prescindere da questa) rimane ancora sospeso l’interrogativo sul futuro industriale immaginato per Aamps. Un’azienda che da anni ormai non pare più capace di generare valore economico e che, puntando all’autosufficienza – senza cioè la volontà di incrociare il mercato dal punto di vista impiantistico – sembra porsi al di fuori di ogni strategia ambientalmente, economicamente (e dunque anche socialmente) sostenibile.