9 Mar, 2022
Per i soli rifiuti urbani e di derivazione urbana stimato un deficit impiantistico pari a 2,7 mln di ton per la frazione secca e 3,2 mln di ton per l’organico
Utilitalia, recuperando energia dai rifiuti è possibile ridurre l’import di gas del 4,5%
Secondo le stime di Utilitalia – la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche –, per traguardare gli obiettivi al 2035 del pacchetto normativo Ue sull’economia circolare l’Italia dovrà installare molti nuovi impianti: quanto basta per gestire almeno 2,7 mln di ton/anno di frazione secca non riciclabile meccanicamente (puntando dunque sulla termovalorizzazione o sulle più innovative tecnologie di riciclo chimico) e altre 3,2 mln di ton/anno per l’organico, e questo limitandoci ad osservare il deficit impiantistico che grava sui soli rifiuti urbani e di derivazione urbana.
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