È in orbita il primo satellite europeo di seconda generazione per le previsioni meteorologiche
Oltre il 95% dei dati utilizzati nella previsione meteorologica numerica proviene dai satelliti – una quota destinata a crescere con l’entrata in servizio dei satelliti Metop di seconda generazione. A differenza dei veicoli spaziali geostazionari fissi sopra l’equatore, questi satelliti in orbita polare viaggiano da nord a sud mentre la Terra ruota sotto di loro, garantendo copertura globale e un’ampia varietà di osservazioni.
È il caso di Metop-SGA1, il primo satellite europeo di seconda generazione per le previsioni meteorologiche lanciato con successo e ora in rotta verso un’orbita polare a circa 800 chilometri sopra la superficie terrestre: inizierà presto a trasmettere un’enorme quantità di osservazioni tempestive, ad alta risoluzione e di elevata qualità provenienti da sei strumenti complementari. Questi dati consentiranno alla serie di satelliti Metop di continuare a svolgere il proprio ruolo di fonte più importante in Europa per le osservazioni meteorologiche relative alle previsioni con un anticipo compreso tra le 12 ore e i 10 giorni.
«Il maltempo estremo è costato all’Europa centinaia di miliardi di euro e decine di migliaia di vite negli ultimi 40 anni – sottolinea nel merito Phil Evans, direttore generale di Eumetsat, l’Organizzazione europea per l'esercizio dei satelliti meteorologici – Tempeste come Boris, Daniel e Hans, ondate di calore record e incendi violenti sono solo gli ultimi esempi. Il lancio di Metop-SGA1 rappresenta un grande passo avanti per fornire ai servizi meteorologici nazionali dei nostri Stati membri strumenti più affinati per salvare vite, proteggere beni e costruire resilienza contro la crisi climatica».
In quanto primo satellite del programma Eumetsat Polar System – Second generation (Eps-Sg), il lancio segna un passo fondamentale verso la fornitura di previsioni più precise e allerte più tempestive per contribuire a proteggere vite e beni dagli eventi meteorologici estremi. Eps-Sg supporterà anche le economie in tutta Europa, con un ritorno sugli investimenti previsto di almeno 20 a 1.