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Il 24 agosto 2016 oltre 140 Comuni coliti dal terremoto, che fece 299 morti

A nove anni dal terremoto in Centro Italia la memoria non basta, manca ancora la ricostruzione

Ceraudo (Ordine dei geologi): «Procedure burocratiche spesso inutilmente complesse, chiediamo di superare gli ostacoli e radicare una vera cultura della prevenzione»
 |  Prevenzione rischi naturali

A nove anni dal sisma del 24 agosto 2016, l’Ordine dei geologi del Lazio ricorda il terremoto che devastò il cuore dell’Italia centrale. Amatrice e Accumoli, insieme a oltre 140 comuni, furono travolti da una tragedia che causò 299 vittime, migliaia di feriti e la distruzione di interi centri storici.

Ogni sisma ci ricorda che i terremoti non si possono fermare, ma che possiamo imparare a conviverci con maggiore consapevolezza. Per questo è importante investire nella conoscenza dei territori, nello studio della geologia, nella microzonazione e nell’analisi delle faglie attive e capaci. Solo così possiamo fornire basi solide a una pianificazione urbanistica responsabile e prevenire i rischi prima che diventino tragedie.

Gli eventi naturali, terremoti, alluvioni, frane, fanno parte dell’evoluzione e della storia dei nostri territori. Diventano però una minaccia quando mancano prevenzione e pianificazione. Oggi il nostro Paese convive con un patrimonio edilizio in gran parte realizzato prima degli anni ’80, con criteri non antisismici e senza un’adeguata conoscenza geologica. Per questo strumenti come il fascicolo del fabbricato assumono un valore centrale: conoscere lo stato reale delle strutture significa potere programmare interventi mirati di messa in sicurezza

Va ricordato, inoltre, che la legge di Bilancio 2024 ha introdotto per le imprese l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali, prevedendo la perdita di contributi e agevolazioni per chi non adempie. È un segnale che conferma quanto le calamità naturali non siano solo un rischio per le persone, ma anche per il sistema economico e produttivo.

Come Ordine dei geologi del Lazio, dal 2016 siamo stati presenti ai tavoli tecnici del Sisma Centro Italia per dare il nostro contributo ma anche per ribadire l’importanza del ruolo dei geologi nella valutazione del rischio e nella tutela dei professionisti che operano sul campo. Continuiamo a credere che la collaborazione tra tutte le professionalità sia essenziale per restituire sicurezza e futuro a questi territori.

Amatrice, Accumoli e tutti i comuni colpiti dal sisma ci ricordano che la memoria, da sola, non basta. Oggi, quei luoghi, rappresentano ancora il segno più evidente non solo di quel dolore, ma anche di una ricostruzione che, a distanza di nove anni, non è giunta a compimento, rallentata da procedure burocratiche spesso inutilmente complesse.

Oggi chiediamo con fermezza di superare gli ostacoli burocratici, accelerare la ricostruzione e radicare una vera cultura della prevenzione, fondata sulla conoscenza del territorio e sulla pianificazione. Solo così il dramma del 2016 potrà trasformarsi in una responsabilità condivisa verso il futuro.

di Simonetta Ceraudo, presidente dell’Ordine dei geologi del Lazio

Redazione Greenreport

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