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Nei Caraibi 3 milioni di persone colpite dall’uragano Melissa, ma il sistema di prevenzione ha evitato molte vittime

Ora però il Piano di risposta umanitaria dell’Onu è sottofinanziato all'87%, mettendo a rischio le operazioni salvavita
 |  Prevenzione rischi naturali

Con venti che sono arrivati a sfiorare i 300 km/h e piogge torrenziali, l’uragano Melissa ha lasciato una scia di distruzione nell’area dei Caraibi, ma l'intensa preparazione alla tempesta da parte dei Governi locali, col supporto delle agenzie Onu e delle ong, sembra aver contribuito ad attenuarne l'impatto e a salvare vite umane in molte aree.

Un risultato non da poco dato che «Melissa è uno dei tre uragani più potenti mai registrati a Cuba e il più forte a livello mondiale quest'anno – spiega Francisco Pichon, coordinatore residente delle Nazioni Unite per Cuba – Più di tre milioni di persone sono state esposte a condizioni potenzialmente letali e circa 240 comunità sono isolate a causa di inondazioni e frane».

Nonostante queste sfide, il sistema di protezione civile cubano ha contribuito a evacuare oltre 77.000 persone in centri di protezione, tra cui scuole temporaneamente trasformate in rifugi, anche grazie al ruolo esercitato dal quadro di azione preventiva delle Nazioni Unite, che ha predisposto rifornimenti e personale di soccorso prima che la tempesta colpisse.

Sono in corso progetti per raggiungere due milioni di persone nei prossimi giorni, in particolare nei settori della sicurezza alimentare, della sanità, dell'istruzione, dell'alloggio, dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari e della logistica.

Ad Haiti almeno 24 persone sono morte, 17 sono rimaste ferite e 18 risultano ancora disperse; circa 15.000 persone sono attualmente rifugiate in oltre 120 strutture temporanee, ma anche in questo caso la preparazione tempestiva ha contribuito a salvare vite umane: «Abbiamo dispiegato scorte di emergenza, allestito rifugi di evacuazione e inviato 3,5 milioni di messaggi di allerta precoce», afferma nel merito Gregoire Goodstein, coordinatore umanitario ad interim delle Nazioni Unite.

Certo il quadro resta critico, perché con Goodstein a sottolineare che il Piano di risposta umanitaria delle Nazioni Unite è attualmente sottofinanziato all'87%, mettendo a rischio le operazioni salvavita. A essere a rischio sono soprattutto i più fragili, tra cui i bambini: sono 700mila quelli colpiti nell’area dei Caraibi dall’uragano Melissa, secondo le stime Unicef.

«A seguito delle incessanti inondazioni che hanno colpito i Caraibi, centinaia di migliaia di bambini hanno visto la loro vita stravolta improvvisamente – dichiara Roberto Benes, direttore regionale Unicef per l'America Latina e i Caraibi – I bambini hanno urgente bisogno di cibo, acqua potabile e servizi igienici, accesso ai servizi sanitari e nutrizionali e un percorso per tornare a scuola».

In Giamaica, dove Melissa ha colpito come uragano di categoria 5, l'Unicef ha inizialmente stanziato 1 milione di dollari Usa per sostenere la risposta immediata all'emergenza. Il finanziamento contribuirà a fornire assistenza urgente ai bambini e alle famiglie colpiti dalla devastazione diffusa. L'Unicef sta aiutando il Governo per raggiungere oltre 284.000 bambini e rispondere alle loro urgenti necessità nutrizionali, di accesso all'acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari e all'igiene, compreso il sostegno alla salute mentale.

A Cuba, l'Unicef sta lavorando per garantire che ogni bambino abbia accesso ai servizi essenziali, dando priorità all'approvvigionamento di acqua potabile, alle condizioni igienico-sanitarie nelle comunità e nelle istituzioni educative e sanitarie, e al ritorno a scuola in spazi sicuri. I bambini beneficeranno di aiuti che includono: 1.300 kit per l'igiene, 213 kit ricreativi, 80 kit di materiale scolastico, 209 kit per la prima infanzia, 1.900 teloni per tetti, 5.000 m² di teloni impermeabili e due impianti portatili di depurazione dell'acqua.

Ad Haiti, la tempesta tropicale ha causato 20 vittime, tra cui 10 bambini, nella regione sud-occidentale del Paese. L’Unicef sta distribuendo: 2.900 kit igienici e kit sanitari di emergenza per soddisfare le esigenze di 20.000 persone e garantire cure per 400 casi di diarrea acquosa acuta. Inoltre, l'Unicef ha fornito denaro contante a 7.500 famiglie a rischio nel sud di Haiti per mitigare l'impatto dell'uragano, e quasi 500 U-Reporter sono stati mobilitati in tutta la regione del Grand Sud con oltre 137.000 messaggi di sensibilizzazione inviati tramite sms e WhatsApp, rafforzando la mobilitazione della comunità e gli sforzi di preparazione prima e durante la tempesta.

Nella Repubblica Dominicana, l'uragano Melissa ha causato inondazioni e frane che hanno messo a rischio la vita di oltre 60.000 persone. L'Unicef sta distribuendo 1.000 kit igienici e garantendo condizioni igienico-sanitarie adeguate ai bambini delle comunità più colpite. È in corso un intervento di sostegno al Governo per garantire che i servizi sanitari e nutrizionali raggiungano oltre 20.000 bambini, donne e caregiver.

L'Unicef sta aiutando le autorità nazionali e i partner nei paesi colpiti a identificare e affrontare rapidamente le esigenze più urgenti. Per sostenere la risposta, l'Unicef chiede 46,5 milioni di dollari per fornire primi interventi salvavita a oltre 380.000 bambini e alle loro famiglie.

Redazione Greenreport

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