7 Ago, 2024
Iaffaldano: «L’interesse scientifico di questa scoperta è che apre una nuova prospettiva, mai considerata prima, sulla mitigazione di rischio sismico»
È possibile prevedere i terremoti? Dall’Università di Parma nuovi indizi grazie al Gps
Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani della Protezione civile, elaborata da Cresme-Isi, il 44% del territorio nazionale (133mila kmq) è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 e zona sismica 2). Allargando il quadro d’osservazione troviamo che 48 milioni di italiani vivono in 11 milioni di edifici e 17 milioni di abitazioni nelle aree di pericolosità sismica 1,2,3. Nelle prima zona sono possibili “fortissimi terremoti”, nella zona 2 “Forti terremoti”, ma anche nella zona 3 possono verificarsi seppur raramente, forti terremoti.
La comunità scientifica di riferimento…