
Elettricità rinnovabile a prezzi stabili e competitivi: coi PPA il disaccoppiamento è già possibile

I contratti d’acquisto di energia elettrica rinnovabile (Power Purchase Agreement - PPA) rappresentano uno strumento strategico per stabilizzare i costi dell’energia e favorire la transizione energetica.
Attraverso la sottoscrizione dei PPA, è possibile acquistare elettricità rinnovabile direttamente dal produttore ad un prezzo predefinito, per una durata che può variare da 5 ad oltre 20 anni.
Questi accordi permettono di disaccoppiare il prezzo dell’energia rinnovabile da quello dell’elettricità prodotta con il gas, generalmente più costosa, e di garantire prezzi stabili e competitivi nel medio-lungo periodo.
Questo modello contrattuale offre vantaggi significativi ai diversi attori del mercato:
▪ ai Consumatori (acquirenti) che possono approvvigionarsi di energia verde nel lungo periodo con una maggiore sicurezza e stabilità dei prezzi di fornitura;
▪ ai Produttori che possono vendere l’energia con garanzia di ricavi stabili e duraturi, con l’effetto di una migliore bancabilità per i nuovi impianti di produzione (il che favorisce l’installazione di nuova capacità rinnovabile sul territorio nazionale) e di una più lunga vita utile per gli impianti esistenti.
PPA tra privati
Per accelerare la diffusione dei PPA tra le imprese, è fondamentale che si dia concreta attuazione alla disciplina introdotta dall’articolo 8 del DL Emergenze (D.L. n. 208 del 31 dicembre 2024), volta a mitigare i rischi finanziari nei PPA.
Questa norma prevede che, tramite apposito decreto, il MASE stabilisca criteri e condizioni affinché il GSE assuma il ruolo di garante di ultima istanza nei contratti PPA. In altri termini, il GSE dovrebbe subentrare alla parte inadempiente (produttore o acquirente) di un PPA così da garantire l’adempimento delle obbligazioni reciprocamente assunte dalle parti.
È altresì necessario che diventi operativa quanto prima la piattaforma di negoziazione organizzata, gestita dal GME, a partecipazione volontaria, istituita dall’articolo 28 del D.Lgs. n. 199/2021 ma non ancora partita.
L’operatività della piattaforma gestita dal GME e il ruolo di garante di ultima istanza del GSE consentirebbero di incrementare la fiducia degli operatori di mercato in relazione alla negoziazione dei PPA, di ridurre i rischi percepiti connessi ai PPA e quindi, per l’effetto, di incentivare una più ampia partecipazione al mercato stabilizzando i prezzi nella compravendita di energia a lungo termine.
Fino a quando la Piattaforma GME non sarà stata attivata, neanche il sistema di garanzia incentrato sul ruolo di garante del GSE potrà essere applicato ad alcun PPA.
PPA nella Pubblica Amministrazione (PA)
Anche la PA dovrebbe acquistare l’energia elettrica rinnovabile tramite PPA.
Ad eccezione di poche esperienze virtuose, questi strumenti rappresentano ancora una opportunità largamente inesplorata. Le principali barriere all'adozione dei PPA nella PA afferiscono ad aspetti burocratici, competenze interne limitate e difficoltà di aggregazione dei consumi.
Dovrebbe essere obbligatorio per la PA un acquisto di quote crescenti di energia rinnovabile attraverso la sottoscrizione dei PPA, mediante la piattaforma gestita dal GME e con il GSE nel ruolo di garante di ultima istanza, analogamente a quanto è previsto per i PPA stipulati tra soggetti privati.
A tal proposito potrebbe essere considerato anche il coinvolgimento di Consip nel ruolo di centrale di acquisto che favorirebbe l’utilizzo dello strumento dei PPA da parte della PA.
Oltre agli effetti positivi in termini di maggiore trasparenza, efficienza e competitività nei processi di acquisto di energia rinnovabile, il ruolo di Consip potrebbe consentire anche gli Enti pubblici con minore esperienza e competenza, di accedere ai benefici dei PPA acquistando energia in modo più efficiente e con soluzioni di lungo periodo riducendo il peso sopportato dalla collettività.
Possibilità per gli impianti esistenti di partecipare alle aste competitive
Attraverso le aste competitive, l’energia elettrica generata dagli impianti a fonte rinnovabile viene venduta ad un prezzo disaccoppiato da quello del gas.
Il Decreto FER X, che incredibilmente è in ritardo di 3 anni, è un provvedimento chiave per ridurre i costi dell’energia elettrica perché regola le aste competitive per i nuovi impianti rinnovabili. Il 28 febbraio 2025 ne è entrata in vigore una versione transitoria (cd. FER X Transitorio): al posto del provvedimento che avrebbe dovuto pianificare aste competitive per le rinnovabili fino al 2028, il MASE ha invece pubblicato un Decreto che pianifica le aste solo fino alla fine del 2025; aste che peraltro a oggi (aprile 2025) non risultano ancora pubblicate.
In aggiunta, da tempo il settore auspica che venga organizzato dal GSE un procurement strutturato tramite aste competitive aperte anche agli impianti esistenti che attualmente vendono l’energia elettrica al mercato con logiche spot, non essendo consentito a tali impianti l’accesso al FER X destinato soltanto agli impianti di futura realizzazione.
Finalmente, grazie agli ultimi emendamenti al DL Bollette si potrebbe compiere l’auspicato passo avanti affinché il GSE possa indire aste competitive aperte non solo ai nuovi impianti (come avviene con il “FER X transitorio”) ma anche a quelli esistenti.
Gli impianti già operativi, quindi, potranno scegliere di vendere l’energia prodotta tramite Contratti per Differenza (CfD) di durata pluriennale, contribuendo a formare prezzi più stabili e competitivi. Allo stesso tempo, le imprese (e in prospettiva anche la Pubblica Amministrazione) potranno beneficiare del meccanismo, ottenendo forniture di energia rinnovabile ad un costo più basso e soprattutto programmabile.
È necessario dare piena e pronta implementazione alle nuove disposizioni: l’emendamento ne affida l’attuazione a un Decreto ministeriale che si auspica arrivi nel più breve tempo possibile.
