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L' Editoriale


Archivio "L' Editoriale"

15 Dic, 2025
Oggi i nostri pagamenti digitali viaggiano su autostrade non europee, con pedaggi vistosi. Ciò detto, proviamo a sognare. Immaginiamo per un momento di avere la possibilità di aprire un conto corrente presso la Banca centrale europea (Bce). Oggi non è possibile. Su questo conto trasferiamo una cifra, diciamo un massimo di 3.000 euro, per i nostri pagamenti quotidiani. Poi usando il cellulare paghiamo gli acquisti online, gli acquisti nei negozi nei supermercati, o trasferiamo soldi agli amici quando ad esempio bisogna dividere il conto di una cena. Il conto presso la Bce non dà interessi – d…

12 Dic, 2025
Di fronte alle trasformazioni che attraversano economia, clima e società, il nuovo Rapporto Territori dell’ASviS pubblicato ieri (e disponibile integralmente qui) restituisce un’immagine netta, talvolta drastica, dello stato del Paese. Ne emerge un mosaico incoerente, dove alcuni avanzamenti locali si affiancano a persistenti fragilità strutturali, a fronte di arretramenti della condizione del nostro Paese per ben sei Obiettivi di sviluppo sostenibile su 17 tra il 2010 e il 2024 (povertà, sistemi idrici, disuguaglianze, ecosistemi terrestri, governance e partnership). In questo quadro, l’ASv…

11 Dic, 2025
L’inserimento della cucina italiana nel patrimonio immateriale dell’Unesco è un meritato riconoscimento a quell’arte di trasformare prodotti spesso unici e di qualità e a un’Italia che fa l’Italia. L’Italia con 856 denominazioni è prima in Europa per prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti: 584 DOP, 268 IGP e 4 STG come scritto nel report “L’Italia in 10 Selfie” di Fondazione Symbola. Il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove…

10 Dic, 2025
L’Europa si trova di fronte a una verità nota e scomoda: l’Unione europea non ha la coesione e la forza – politica, istituzionale, finanziaria – da essere in grado di rispondere con la determinazione e ambizione necessarie alla sfida esistenziale che le pone una coalizione, di fatto e senza precedenti, fra regimi illiberali e nazionalisti, le big tech soprattutto americane e cinesi. È necessario attrezzarsi nel quadro di una battaglia da vincere prima di tutto all’interno della Ue, perché i nemici di democrazia, diritti individuali, pace e creazione di una nuova economia più sostenibile ed eq…

9 Dic, 2025
Il 2026? L’anno che verrà, per le persone più in difficoltà nel mondo a causa di guerre, crisi climatica e drammatiche problematiche ad esse connesse? Le cifre, innanzitutto. Due, in particolare. La prima: 23 miliardi di dollari. La seconda, legata alla prima: quella somma di denaro è necessaria per salvare nell’immediato 87 milioni di vite in 50 diversi Paesi. Poi le considerazioni: quella somma di denaro è necessaria ma non sufficiente, è di almeno 10 miliardi inferiore a quello che secondo l’Onu sarebbe impellente mettere in campo, è figlia dei drastici tagli ai fondi umanitari decisi a li…

5 Dic, 2025
Per rispondere alle urgenti necessità del Paese, è compito del Governo individuare soluzioni, delineare strategie, fissare obiettivi con tempistiche certe e definire in anticipo un quadro normativo che renda possibile raggiungerli rispettando le scadenze stabilite. In materia di energia, in Italia le priorità sono evidenti: ridurre i costi e garantire stabilità a lungo termine. La soluzione è nota e condivisa ormai da anni: accelerare la crescita delle fonti energetiche rinnovabili. Gli obiettivi sono chiari: il DL Transizione 5.0 e Aree Idonee punta a installare oltre 80 GW di nuova potenza…

4 Dic, 2025
Le guerre generano effetti negativi sulle dimensioni di sostenibilità: causano aumenti repentini delle emissioni (causando possibili fenomeni di emission overshooting[1]) e drastiche perdite di capitale umano e tecnologico, nei Paesi offesi ma anche in quelli che ‘attaccano’. Il contesto non diventa favorevole né per chi investe né per i residenti: si vedano nel merito le fughe di cervelli da Russia e Israele, commentate recentemente da vari media e statistiche[2]. Il Pil di breve periodo può sì aumentare causa aumenti di spesa pubblica militare nelle guerre. Tuttavia, il problema sta a mont…

3 Dic, 2025
La qualità dell’aria che respiriamo è migliorata molto nel corso degli ultimi decenni, ma non abbastanza per evitare le decine di migliaia di morti che ancora causa l’inquinamento atmosferico. Secondo i nuovi dati (aggiornati al 2023) elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), da solo l’inquinante più pericoloso – ovvero le polveri sottili Pm2,5 – miete ogni anno 182.399 vite nell’Ue; all’ozono troposferico (O3) sono attribuiti invece 62.676 morti, mentre al biossido di azoto (NO2) 34.179 decessi. Per guardare al bicchiere mezzo pieno, dal 2005 al 2023, mentre il Pil cresceva del 32…