Skip to main content

Un popolo in cammino. Quasi 200.000 persone hanno percorso uno dei 122 cammini nelle regioni italiane: alla spinta religiosa ora si aggiunge quella ambientalista

 |  Editoriale

Il fenomeno dei cammini nasce sulla spinta dei movimenti religiosi che hanno segnato la storia europea, dalla Francigena al Cammino di Compostela, per secoli ci si è incamminati per ragioni di fede. Roma, il Papa o un santuario erano la meta. Lungo la strada ad accogliere i pellegrini monasteri e conventi. Ma oggi perché ci si mette in viaggio a piedi sapendo di avere davanti decine se non centinaia di chilometri da fare?

Lo rivela l’indagine di Terre di Mezzo, l’editore più accreditato di guide destinate ai camminatori, che stima nel 26% le persone che camminano per motivi religiosi o spirituali. Non necessariamente cercano l’indulgenza o hanno da chiedere miracoli, più semplicemente cercano sé stessi attraverso la fatica, il silenzio e la meditazione e infatti un quarto dei camminatori italiani viaggio da solo o da sola, a proposito le donne sono in leggera maggioranza il 51%. Per gli altri è comunque una vacanza, un turismo a basso costo all’insegna del rispetto dell’ambiente. Chi partecipa a un viaggio del genere spesso sceglie anche un mezzo di trasporto sostenibile, treno o bus, per avvicinarsi alla partenza, si accontenta di dimore modeste e predilige quelle ambientalmente sostenibili.

Le motivazioni dei camminatori sono sempre la somma di diversi desideri e interessi, nell’ordine: la possibilità di stare nella natura, di fare un’esperienza interiore, ricercare il benessere fisico, conoscere il territorio e luoghi mai visti, incontrare nuove persone, fare nuove esperienze. In Italia i Cammini più famosi sono La Via Francigena che dall’Inghilterra attraversa Francia e Svizzera e raggiunge l'Italia, la Via degli Dei che congiunge Firenze con Bologna e ha avuto negli ultimi anni uno straordinario successo, Il Cammino di San Francesco, un itinerario che segue i passi del santo patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi. Seppure parsimoniosi i moderni pellegrini costituiscono una risorsa per le comunità locali, soprattutto per quelle più isolate e a rischio abbandono. Per due tra i più importanti Cammini, la Via Francigena e il Cammino di San Francesco, esistono studi specifici sulla ricaduta economica che stima per la Francigena ricavi annui per 150 milioni di euro con un impatto positivo per oltre 2.000 piccole e medie aziende mentre per quello di San Francesco che attraversa Umbria e Lazio si calcola un incremento turistico tra il 2020 e il 2023 del 25% e una ricaduta economica stimata in 75 milioni di euro annui.

Complessivamente solo in Italia sono centinaia i cammini e sono distribuiti su tutte le regioni e particolarmente in quelle del Centro. Tra i più recenti quello che permette di percorrere gran parte della costa occidentale della Sardegna, il Cammino di Santa Barbara, che si snoda tra le vecchie miniere ormai abbandonate. Lo straordinario successo di questo cammino ha permesso un incremento del turismo in paesi che hanno vissuto un quasi completo spopolamento dopo la cessazione dell’attività estrattiva.

Maurizio Izzo

Giornalista, responsabile comunicazione di una azienda che si occupa di produzioni video, organizzazione di eventi, multimedia. Ho prodotto numerosi documentari sulla cooperazione internazionale.