
La cooperazione alternativa alla rendita e alla speculazione. Il confronto tra Giani e Tomasi a Firenze, durante l’assemblea dei delegati Legacoop

È andato in scena ieri all’assemblea dei delegati di Legacoop Toscana a Firenze quello che potrebbe essere stato il primo incontro tra i due candidati, ora in pectore, alla presidenza della Regione Toscana: l’attuale presidente Eugenio Giani e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.
Nella relazione introduttiva il presidente di Legacoop Toscana, Roberto Negrini, ha rivendicato il ruolo centrale della cooperazione come alternativa a un’economia basata sulla rendita finanziaria e ha chiesto alla politica, anche regionale, di sostenere quanto previsto dalla Costituzione italiana, e cioè di valorizzare questa forma associativa e produttiva. Parte importante della relazione di Negrini è stata dedicata agli effetti dei cambiamenti climatici, che ha detto – facendo riferimento proprio a quanto successo in Toscana negli ultimi anni – causano con straordinaria ricorrenza danni alle aziende e alle persone. Un fenomeno a cui, ha proseguito, il Governo ha saputo solo rispondere con le polizze catastrofali, “un altro regalo alla rendita finanziaria”.
Occorre invece, secondo il presidente dei cooperatori toscani, sostenere per esempio le imprese agricole che con il loro lavoro rendono i terreni più sicuri di fronte ai fenomeni alluvionali, e il settore forestale, ora impegnato nelle attività di ripristino di strade e fiumi ma che in questi anni è stato ignorato dalla politica.
È un cammino comune quello che propone Tomasi tra la Pubblica amministrazione e il mondo della cooperazione perché, dice, abbiamo gli stessi obiettivi e la stessa necessità di rispondere alle esigenze del pubblico. In questi ultimi quindici anni, ha detto il sindaco di Pistoia, tutti i governi hanno operato tagli lineari alla spesa pubblica, che hanno costretto le amministrazioni comunali a scelte difficili e spesso dolorose; noi, ha rivendicato con riferimento alla sua esperienza di sindaco di Pistoia, abbiamo scelto di tagliare le spese improduttive e sostenuto, per quanto possibile, le realtà più valide come le imprese cooperative impegnate nel sociale.
Al mondo della cooperazione Tomasi ha riconosciuto un ruolo importante nella società anche nel contrasto alle politiche della rendita che però, ha aggiunto, si possono battere solo se le amministrazioni saranno in grado di disporre di risorse proprie e non essere così sottoposte ai “ricatti delle grandi imprese”. Tomasi ha concluso il suo intervento ricordando la sua disponibilità a portare avanti questa alleanza “nel ruolo che i cittadini mi vorranno consegnare”.
Giani ha ricordato come l’art 45 della Costituzione riconosca e valorizzi la cooperazione e come il successo della Toscana, confermato dalle statistiche sulla sanità e sulla qualità della vita, non sarebbe stato possibile senza il contributo della cooperazione.
Il presidente trova la cooperazione anche nei migliori esempi di quell’ambientalismo propositivo di cui abbiamo bisogno per completare il distacco dalle fonti fossili; Giani ha dunque approfittato dell’occasione per promettere “per la nuova legislatura una legge sulla cooperazione, che potrà godere di nuovi finanziamenti anche sulla base dell’esperienza fatta con il progetto Toscana Diffusa”, quella che intende combattere lo spopolamento di borghi e periferie della regione.
La cooperazione, ha sottolineato in chiusura Daniela Mori, presidente di Unicoop Firenze, registra alla fine dell’iniziativa la disponibilità dei possibili contendenti al ruolo di presidente della Regione a sostenere lo sviluppo del modello cooperativo che era in definitiva l’obiettivo minimo richiesto. Ma per un confronto vero tra i due occorrerà aspettare altri palcoscenici.