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Dall’energia ai rifiuti: la transizione ecologica vista dall’Arera, nella Relazione annuale al Parlamento

 |  Editoriale

Ci sono molti dati interessanti nella Relazione annuale al Parlamento di ARERA, il cui collegio è ormai in scadenza, e che riguardano i 5 settori regolati: energia elettrica, gas, teleriscaldamento, servizio idrico e rifiuti urbani. Vediamone alcuni.

Il prezzo dell’energia elettrica per gli utenti non domestici in Italia nel 2024 era pari a 26,52 centesimi di euro a kWh, di cui 9,84 di oneri di sistema. Per fare un confronto la media europea è stata nello stesso periodo pari a 21,16 di cui 6,13 di oneri di sistema. In Francia il prezzo è stato pari a 19,34 di cui 4,21 di oneri di sistema, in Germania 24,91 ei cui 7,29 di oneri di sistema. Il Paese con i prezzi più bassi è la Finlandia con un prezzo di 10,25 di cui 2,08 di oneri di sistema, il più caro Cipro con 30,11 euro di cui 10,85 di oneri di sistema.

Un’analisi dettagliata dei prezzi dell’energia elettrica evidenzia nel 2024 un avvicinamento del prezzo italiano a quello osservato negli altri principali Paesi europei. Tuttavia l’Italia ha nuovamente perso competitività rispetto alla maggior parte degli altri Paesi europei, confermandosi tra quelli con il prezzo per i clienti industriali più elevato e superiore del 24% rispetto alla media dell’Area euro, peggiorando di 7 punti percentuali rispetto al 2023, quando il differenziale era pari al +16%.

Diversa la situazione del prezzo del gas per gli utenti non domestici. L’Italia paga 6,75 centesimi di euro a kWh di cui 1,17 di oneri e tasse, leggermente inferiore alla media europea (6,94 di cui 1,8 di oneri di sistema). La Francia paga 7,48 e la Germania 7,31, il paese più economico è la Lituania con 4,44.

Sorprende il dato delle importazioni di gas, dove notiamo che le importazioni di gas dalla Russia non solo non si sono azzerate nel 2023 ma addirittura sono aumentate nel 2024.

editoriale Andrea Arera 1

Gli investimenti privati in attività legate all’economia circolare nell’Unione europea, dal 2015 al 2023 questi sono cresciuti del 55% passando da circa 84 a oltre 130 miliardi di euro. La crescita, seppure con ritmo diverso, si afferma in tutti i Paesi del panel e in particolare in Germania, che ha visto più che triplicare gli investimenti da 12,3 a 39,5 miliardi di euro.

Nel 2024, gli Stati Membri hanno complessivamente importato da Paesi comunitari 84,3 milioni di tonnellate di materiali, un valore in crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente ma allineato ai valori del periodo 2017-2019 e largamente inferiore al picco rilevato nel 2021, quando erano state scambiati oltre 91,5 milioni di tonnellate. In termini di materie prime seconde, dal 2015 al 2024, invece, sono stati scambiati tra Stati Membri rispettivamente 21 e 20,4 milioni di tonnellate di carta, 3 e 3,5 milioni di tonnellate di vetro, 5,4 e 4,9 milioni di tonnellate di plastica. Dati utili in vista del Circular Economy Act.

Interessante il dato sullo spostamento di utenti dal servizio a maggio tutela al libero mercato, che passa dal 3,1% del 2008 al 76,3% del 2024.

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ENEL si conferma come il leader nella vendita al dettaglio agli utenti finali con il 26,8% delle quote di mercato seguito da A2A, Hera ed Edison.

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Il gruppo ENI controlla il 65% della produzione di gas (62,4% nel 2023). Secondo i dati raccolti con l’Indagine annuale sui settori energetici, la produzione di biometano nel 2024 ha superato di poco i 200 mln m³, salendo all’8,4% della produzione nazionale (nel 2003 era il 5,2%). Lo scorso anno, comunque, è diminuita anche l’importazione di gas naturale liquefatto, che negli ultimi anni è stato sempre più importante nelle forniture italiane ed europee. A fronte dei 16,5 mld m³ acquistati nel 2023, i volumi di GNL si sono fermati nel 2024 a 14,7 mld m³, evidenziando quindi una riduzione dell’11%. La quota del GNL sull’import complessivo è scesa dal 27% del 2023 a un quarto nel 2024. Come nel 2023, il 95% di tutto il GNL importato è giunto da Qatar, Algeria e Stati Uniti.

Per i rifiuti urbani per l’annualità 2024 complessivamente si è registrato un ammontare di costi ammissibili sottesi alle entrate tariffarie pari a circa pari a circa 10,3 miliardi di euro101, da cui deriva un totale entrate tariffarie validate pari a 9,7 miliardi di euro10,2.

Infine, i bonus sociali nell’energia. Nel dettaglio, i nuclei beneficiari di bonus sociale elettrico nel 2024 sono stati oltre 2,8 milioni, mentre per il bonus sociale gas sono stati oltre 1,7 milioni, con una riduzione della platea dei beneficiari rispetto all’anno precedente, dovuta alle modifiche normative, pari a 43,1% nel settore gas e 38,8% nel settore elettrico. L’importo erogato stimato corrispondente ai bonus riconosciuti è pari a circa 360 milioni di euro per i bonus elettrici e a circa 93 milioni di euro per i bonus gas diretti.

Andrea Sbandati

Andrea Sbandati è senior advisor di Confservizi Cispel Toscana (l’Associazione regionale delle imprese di servizio pubblico), dopo esserne stato Direttore fino a novembre 2024. È esperto senior nella regolazione economica della gestione dei rifiuti urbani e dei servizi idrici (sistemi tariffari, piani industriali, benchmark), come nella organizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti, energia, altro). Ricercatore senior nel campo della gestione dei rifiuti e dell'acqua, docente in Master di specializzazione nella regolazione economica dei servizi ambientali locali (Sant'Anna, Turin school of regulation). Da venti anni coordinatore ed esperto di progetti di assistenza tecnica e cooperazione internazionale nei servizi pubblici locali (Medio Oriente, Africa, Sud America).