Quel telefono nel cassetto è un tesoro. Uno studio rivela che ci sono in Italia 82 milioni di vecchi smartphone: valore 200 milioni di euro
Per non andare troppo lontano comincerò a dire che almeno un paio di vecchi smartphone anche io li ho messi nel cassetto. Quando sono passato al modello nuovo o superiore non mi hanno offerto niente per quello vecchio che così è finito in un cassetto. Ora scopro, grazie a uno studio condotto da Fraunhofer Austria per conto di refurbed che nascondo un piccolo tesoro e con me gli abitanti di gran parte del mondo. In Europa ci sono circa 642 milioni di apparecchi inutilizzati, di questi un terzo potrebbe ricondizionato ma anche dagli altri si potrebbero estrarre materie prime per oltre un miliardo di euro. Solo in Italia gli apparecchi riciclabili sono oltre 55 milioni ma ben 26 milioni sono addirittura riciclabili.
Ma cosa c’è dentro di coì prezioso? Cobalto, oro, stagno, tungsteno, magnesio, palladio. Tutte materie che importiamo con grave danno all’ambiente e con un costo che, secondo lo studio, si aggira intorno ai 200 milioni di euro.
Sempre pensando ai miei due telefoni nel cassetto ho voluto vedere cosa potrei tirarci fuori e ho scoperto che nei suoi 160 grammi di peso il mio vecchio telefono contiene 43 grammi di metalli, tra cui 12 grammi di cobalto, 0,3 di magnesio, 0,003 di palladio, 1 grammo di stagno e 0,1 di tungsteno e 0,02 di oro. Sembra poco ma moltiplicato per i 600 e passa milioni di apparecchi inutilizzati fa appunto un tesoro.
Ma perché i miei e presumo anche i vostri vecchi telefoni giacciono nei cassetti? Perché solo il 10% degli smartphone in Europa viene riciclato nonostante gli evidenti vantaggi per l’ambiente e l’economia. Si può migliorare? Certo, l’Ue ha fissato un obiettivo chiaro e ambizioso: arrivare entro il 2030 a coprire il 25% del fabbisogno di materie prime critiche attraverso il riciclo.
Ovviamente occorre che la politica e le imprese facciano la loro parte perché a oggi, io ne sono la conferma, non solo non c’è alcun vantaggio a restituire il vecchio telefono. In diverse realtà europee ci si sta provando attivando una rete per facilitare l’accesso per i cittadini a soluzioni di raccolta e smaltimento, si chiama Rreuse e ha già una mappa interattiva www.rreuse.org con cui si può individuare il centro di raccolta più vicino; in modo analogo, in Italia il Centro di coordinamento (Cdc) Raee elenca qui i centri comunali di raccolta attivi https://www.cdcraee.it/centri-di-raccolta-comunali/, senza dimenticare il meccanismo del ritiro 1 contro 0, previsto dal D. Lgs. 49/2014 art.11 comma 2, che consiste nella consegna gratuita dei propri rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) di dimensioni inferiori ai 25 cm, anche senza nessun nuovo acquisto, presso i punti vendita con superfici dedicate alla vendita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche superiori ai 400 mq (il servizio è invece facoltativo per i punti vendita con superfici inferiori).
Ora vado a svegliare i miei vecchi, saranno felici di avere una nuova vita.