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Perché Giani Presidente. L’Italia e il mondo aspettano la Toscana, con la sua capacità dimostrata nella storia di saper fare la differenza: oggi può far ripartire nuove politiche climatiche e green

 |  Editoriale

Ieri e oggi si vota, e il nostro voto va al Presidente uscente della Regione Toscana, Eugenio Giani. I motivi sono tanti. Innanzitutto il futuro che è già oggi e non sembra un granché, ha urgente bisogno di uno specifico contributo della Toscana.

La Regione entri anche gamba tesa e dimostri che un nuovo mondo è possibile, muovendo da specificità storiche, da qualità innate, dallo spirito di impresa, dalle realizzazioni alle spalle e quelle da mettere in campo. La Toscana è la terra delle città e dei piccoli comuni con identità forti, è custode di un patrimonio naturale straordinario e di paesaggi incantevoli e sognati e amati nel mondo, ha un tessuto produttivo che sa innovare e contribuisce da sempre alla competitività internazionale del nostro Paese. È da questa terra da sogno che può partire la grande sfida irrinunciabile di uno sviluppo che tiene insieme qualità dell’ambiente, coesione sociale, innovazione, tradizioni antiche, empatia, bellezza, capitale umano, forte legame con i territori e soprattutto adattamento climatico.

La Toscana, lo sanno anche i sassi, ha da sempre una sua modalità di stare al mondo. Ha saputo e sa inventare e reinventarsi, e in questa nostra Europa sempre più opaca e paralizzata è la Regione che può accendere la speranza, in questa terribile e angosciante fase di smarrimenti e in un mondo in assetto di guerra può essere sviluppatrice di nuove idee di quel Buongoverno nel ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti che come monito perenne risalta nella sala dei Nove del Palazzo Civico di Siena indicando la strada del potere politico.

La Toscana può cogliere in pieno le vaste opportunità green, mettere in campo le applicazioni più avanzate nell'energia e nella mobilità, nella gestione idrica e nell’abitare, per la salute dei cittadini e del patrimonio ambientale, nella solidarietà e nell’accoglienza come nella urgente “rigenerazione” urbana con soluzioni che aumentino le difese dai troppi deep impact climatici sempre più frequenti e sempre più devastanti.

Soprattutto, la Toscana, può rilanciare gli impegni presi sul clima dal nostro Paese, e non concretizzati. Può dimostrare al mondo che ridurre le emissioni di gas killer dell’atmosfera e puntare davvero su un’economia sempre più decarbonizzata crea valore e produce benessere e occupazione.

I prossimi anni saranno cruciali sotto molti aspetti, ma soprattutto sotto il profilo ambientale. È l’ora di rimettere a fuoco le priorità su cui ripartire nel nuovo mandato elettorale, lavorando sui ritardi e spingendo ciò che può distinguere una Regione: l’ambiente architrave trasversale delle economie e della competizione sui mercati internazionali.

Puntare al raggiungimento degli obiettivi climatici, anche in solitaria, solennemente siglati con l’Accordo sul clima dieci anni fa a Parigi ma ampiamente boicottati un minuto dopo dagli Stati firmatari, è l’orizzonte che crea lavoro e sicurezza. I target energetici sono ambiziosi ma raggiungibili, a partire dalla copertura almeno del 60% dei consumi di energia elettrica con energie pulite avendo punti di forza unici come la geotermia e puntando su un mix di fotovoltaico, eolico, idroelettrico. Può nascere, con intelligenza e scatto, l’industria toscana delle rinnovabili.

Serviranno strumenti eccezionali per tempi eccezionali, ma al mondo serve nuova scala di prodotti e di soluzioni. Il mondo aspetta la Toscana con la sua capacità dimostrata in tanti passaggi della sua storia che ha fatto la differenza. Fai riemergere al meglio le incredibili potenzialità della Regione, a tutti i livelli significa far tesoro della conquista dell'eccellenza nelle scienze, nella cultura, nelle arti e quindi nella civiltà, primati raggiunti nel Rinascimento grazie a due ingredienti, come ci racconta Vasari. Primo, mai accontentarsi delle opere che abbiamo realizzato. Secondo, il desiderio di “gloria e onore” che l’aria che si respira in Toscana genera costantemente.

È stato uno dei segreti del Rinascimento, e c'è un'intuizione e una necessità che oggi lo rende un approccio moderno: l’esigenza di progettare, vivere, consumare e produrre in modo nuovo e diverso, lanciando un altro ponte verso il futuro. È dalla Toscana, tra i territori più globalizzati e con le migliori filiere delle esportazioni, che l’Italia e il mondo si aspetta un segnale, un nuovo slancio oltre ogni ostacolo. È questo che ci aspettiamo, e per questo siamo con il Presidente Eugenio Giani.

Redazione Greenreport

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