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L’Italia che ha fame e quella che spreca. Due facce della stessa medaglia nella Giornata mondiale dell’alimentazione

 |  Editoriale

Oggi è la Giornata mondiale dell’alimentazione, occasione anche per celebrare gli 80 anni della Fao e per ricordare, dati alla mano, che lo scorso anno 673 milioni di persone nel mondo hanno sofferto la fame cronica (State of food security and nutrition in the world - Sofi 2025) e 295 milioni una forma di insicurezza alimentare acuta (Global report on food crises 2025).

L’Italia fa la sua parte in questo report con il 13,9% della popolazione (8 milioni di persone circa) che vive in condizioni di insicurezza alimentare. Dietro le cifre, si nasconde la realtà di famiglie costrette a ridurre la qualità o la quantità del cibo acquistato, saltare i pasti o rinunciare ai prodotti freschi perché troppo costosi. Una povertà alimentare che non è solo economica, ma anche sociale e culturale, dove la difficoltà di accesso al cibo sano si accompagna alla perdita del suo valore nutrizionale e relazionale.

L’altra faccia della medaglia è lo spreco: 1,7 milioni di tonnellate di cibo ogni anno vanno gettate e sono l’equivalente di 3,4 miliardi di pasti con cui si potrebbero sfamare 3 milioni di persone all’anno. Impoverimento e spreco alimentare sono quindi due facce della stessa crisi. L’Italia è un Paese che spreca e che ha fame – spiega il direttore scientifico Waste watcher, l’agroeconomista Andrea Segrè.

E il paradosso è evidente: «Chi ha meno – spiega Segrè – tende a sprecare di più in quantità e in qualità, il consumo di alimenti poco costosi e di basso valore nutrizionale si riflette su un aumento dello spreco domestico (+4%) e un peggioramento della dieta con effetti negativi sulla salute. Il risultato è un circolo vizioso in cui spreco e povertà si alimentano reciprocamente, aggravando disuguaglianze economiche, sociali e salutari».

WWI Insicurezza alimentare

Maurizio Izzo

Giornalista, responsabile comunicazione di una azienda che si occupa di produzioni video, organizzazione di eventi, multimedia. Ho prodotto numerosi documentari sulla cooperazione internazionale.