La cucina non è solo spettacolo. La guida di Slow Food premia le scelte in sintonia con l’ambiente
Biodiversità e diversità culturali, ci vuole tutta la storia e la passione che Carlo Petrini mette nel suo lavoro da anni per indicare questi come i valori essenziali anche per chi gestisce una semplice trattoria. L’ha fatto davanti a centinaia tra ristoratori, giornalisti e curatori della guida che in quel momento si stava presentando. La guida è quella che dal 1980 Slow Food pubblica recensendo le migliori Osterie d’Italia. Nel suo intervento il fondatore di Slow Food ha detto: «È un piacere essere davanti a quest’assemblea che più di ogni altra rappresenta un motivo per cui se la cucina italiana diventerà patrimonio dell’umanità il merito principale è vostro: il patrimonio che voi portate avanti con i vostri prodotti e le ricette testimonia che la nostra cucina ha delle radici profonde e che siete riusciti a creare un forte legame con il territorio esaltandone la biodiversità… Oggi, però, non si può parlare di biodiversità se non rispettiamo le diversità culturali. Sono le diversità la nostra ricchezza».
Un principio rafforzato anche da alcuni premi speciali che Slow Food ha voluto assegnare a chi è si è distinto non solo per l’abilità culinaria ma per scelte, a volte coraggiose e estreme, a difesa della biodiversità fosse questa in un luogo o in un prodotto. Ecco allora i premi a una locanda di pescatori o alla famiglia che produce o compra in zona tutto ciò che serve all’osteria, alla comunità che ha sostenuto la riapertura di un locale all’enoteca che fa rete con i piccoli produttori.
“Oggi che la cucina è diventata spettacolo - ha detto Chiara Cauda, direttrice editoriale della casa editrice – le osterie ci ricordano che il cibo è prima di tutto relazione. È l’incontro tra chi produce e chi consuma, tra chi ospita e chi viene accolto. Difendere la loro esistenza significa proteggere un modo di vivere, un modello di economia sostenibile e una cultura che sa farsi accoglienza”.
1980 sono i locali segnalati nell’edizione 2026: e accanto alle osterie, ai ristoranti, alle enoteche con cucina e agli agriturismi, ci sono anche quest’anno i Locali Quotidiani – sezione inaugurata nell’edizione 2025, che raggruppa tutte quelle tipologie ristorative alternative come pastifici, gastronomie, enoteche con cucina e altre realtà più informali, in cui sia primaria l’attenzione allo stare bene, al territorio e al piacere della tavola.
La guida sarà in vendita a partire dal 22 ottobre: https://www.slowfood.it/tutte-le-chiocciole-di-osterie-ditalia-2026-regione-per-regione/