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Anche in Toscana è crisi climatica, con temperature a +1,1 °C in soli 50 anni

Lamma: il 2019 è stato il quinto anno più rovente dal 1955, e quest’inverno «eccezionalmente caldo» continuerà
 |  Crisi climatica e adattamento

Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa (il secondo nel mondo), e anche in Toscana non sono mancate temperature record a testimoniare l’avanzamento della crisi climatica in corso: il Lamma – il consorzio pubblico nato tra la Regione Toscana e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) –  ha messo in fila i dati climatici riguardanti l’ultimo anno, mostrando che in Toscana dieci mesi su dodici sono stati più caldi della media.

L’anomalia termica è arrivata a +0,8 °C rispetto al periodo 1981-2010 (arrivando a +2,1 °C a giugno, novembre e dicembre), il che rende il 2019 il quinto anno più caldo registrato nella nostra regione a partire dal 1955: complessivamente la tendenza in corso mostra un surriscaldamento ancora più accentuato, pari +1,1°C in appena 50 anni.

Nel corso del 2019 non sono poi mancate le ondate di calore (a fine giugno sono stati toccati i 41°C a Castelmartini, in provincia di Pistoia), mentre le precipitazioni sono state poco oltre la media (+15%) ma con abbondanti quantitativi giornalieri: tra il 16 e 17 novembre scorso ad esempio sono caduti in Toscana tra 50 e 100 mm di pioggia in 24 ore, arrivando a picchi di 170 mm.

L’anomalia climatica più significativa è stata comunque quella relativa alla temperatura, e si prospetta un inizio 2020 sulla stessa linea: dopo un novembre e dicembre anche gennaio si accoda in quello che dal Lamma definiscono già un «inverno eccezionalmente caldo», caratterizzato da un vortice polare particolarmente intenso. Una condizione che favorisce l’alta pressione alle latitudine medie come la nostra, insieme a flussi di aria mite e secca; anche nel mese di febbraio il vortice polare dovrebbe mantenersi forte, e con lui il caldo tranne che per due brevi irruzioni di aria fredda in questi giorni. È la nuova normalità della Toscana in tempi di crisi climatica.

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.