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In Europa è stato il 2° giugno più caldo di sempre. Copernicus: «Prepararsi a ciò che ci attende»

«Nei prossimi anni si prevedono ondate di calore sempre più frequenti e forti, simili a quelle osservate quest’anno»
 |  Crisi climatica e adattamento

I nuovi dati raccolti da Copernicus – il programma di punta per l’osservazione della Terra offerto dall’Unione europea – documentano che a giugno 2022 la temperatura globale media è stata di 0.31°C più elevata rispetto alla media registrata tra il 1991 e il 2020, rendendolo così il terzo giugno più caldo di sempre.

In Europa è andata peggio: nel suo insieme, il Vecchio continente ha segnato il secondo giugno più caldo mai registrato, con temperature superiori alla media di circa 1.6°C.

Temperature estreme si sono verificate in Spagna, Francia e Italia, mentre – fuori dall’Europa – temperature superiori alla media sono state registrate anche in Cina, Giappone e Stati Uniti. Temperature più fredde rispetto alla media sono state rilevate invece in Groenlandia e nella maggior parte del Sud America.

In particolare, alcune regioni che hanno sperimentato lunghi periodi di temperature eccezionalmente elevate. Tra queste, spiccano zone dell’Europa meridionale in Spagna, Italia e Francia, così come zone settentrionali della Cina e del Giappone, dove l’ondata di calore ha superato i record locali.

Nonostante queste ondate di calore in zone dell’Europa e dell’Asia siano fuori dalla norma, si tratta di eventi non inaspettati. In linea con i dati presentati nell’ultimo rapporto vi è un aumento nella frequenza e nell’intensità delle ondate di caldo: una crescita, secondo l’Ipcc, da attribuire al cambiamento climatico causato dall’uomo e destinata ad aumentare in futuro per via del riscaldamento globale.

Le ondate di calore, definibili come un periodo esteso di elevate temperature rispetto alle condizioni previste per l’area e per il periodo dell’anno presi in esame, possono comportare problemi di vario tipo per la saluta umana come spossatezza, grave disidratazione e rischi maggiori per persone affette da malattie croniche.

«Nei prossimi anni si prevedono ondate di calore sempre più frequenti e forti, simili a quelle osservate quest’anno in Europa e oltre – spiega il direttore del Copernicus climate change service, Carlo Buontempo – È di particolare importanza rendere pubblici dei dati affidabili, così da permettere a chiunque di monitorare queste tendenze e prepararsi al meglio a ciò che ci attende».

Redazione Greenreport

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