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In Pakistan oltre 700 morti a causa dell’alluvione, le piogge sono state oltre il 50% più intense

 |  Crisi climatica e adattamento

Secondo i dati messi in fila dalla National Disaster Management Authority (Ndma), ovvero la protezione civile pachistana, sono a ora 706 le vittime finora accertate nel Paese a causa delle alluvioni che l’hanno colpito a partire da Ferragosto. Molti dei morti sono bambini.

Quando il conto delle vittime era fermo a meno della metà (333 morti), le inondazioni improvvise nel Khyber Pakhtunkhwa (Pakistan) avevano ucciso 21 bambini secondo le stime dell’Unicef, che ha già inviato medicinali essenziali nelle zone colpite nel Khyber Pakhtunkhwa e nel Gilgit-Baltistan ed è pronta ad aumentare il sostegno.

Il prezzo pagato dai bambini è particolarmente alto, poiché lo sfollamento, l'interruzione dell'istruzione e l'accesso limitato all'acqua potabile comportano rischi significativi per la loro salute e sopravvivenza. Durante le emergenze, i bambini sono esposti a rischi maggiori in termini di protezione, tra cui lo sfruttamento e gli abusi, e hanno urgente bisogno di sostegno psicosociale per aiutarli a superare i traumi e le perdite subite.

«Nonostante contribuiscano in misura minima al cambiamento climatico, i bambini pagano il prezzo più alto a causa degli eventi meteorologici estremi sempre più distruttivi – commenta nel merito Pernille Ironside, rappresentante dell'Unicef in Pakistan – Le piogge monsoniche di quest'anno sono già state del 50-60% più intense rispetto al 2024, causando tragicamente la morte di 171 bambini e il ferimento di altri 256 dal 26 giugno. Con ulteriori previsioni di forti piogge, nubifragi e inondazioni improvvise fino a metà settembre, l'Unicef rimane in stato di massima allerta. Insieme ai nostri partner, l'Unicef si impegna a fornire un sostegno fondamentale, aiutando i bambini e le comunità a riprendersi e a rafforzare la loro resilienza agli shock climatici futuri».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.