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Agire a tutta velocità sul clima in vista della COP30 Unfccc in Brasile

Lula e Guterres ai leader mondiali: negare la crisi climatica non la farà sparire

La produzione di energia rinnovabile è l’opportunità economica del secolo, è la via d’uscita dall’inferno climatico
 |  Crisi climatica e adattamento

Intervenendo all’ high-stakes virtual summit che ieri ha riunito 17 leader nazionali di importanti economie – comprese Cina ed Unione europea - e di Paesi vulnerabili al cambiamento climatico, il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva e il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres avevano già lo sguardo rivolto alla 30esima Conferenza delle Parti della United Nations Framework Convention on Climate Change (COP30 Unfccc), che si terrà a novembre in Brasile.

Nel suo discorso al vertice a porte chiuse durato due ore – al quale hanno partecipato anche i leader che presiedono partenariati regionali come Unione Africana, ASEAN, Alliance of Small Island States (AOSIS) e la CARICOM - Lula ha chiesto a tutti di «Agire immediatamente affinché il pianeta eviti il punto di "non ritorno" nell'attenuazione degli effetti del cambiamento climatico. il mondo è stufo delle promesse non mantenute, dobbiamo tutti a unire le forze a favore di impegni ambiziosi sul clima. L'idea è quella di una mobilitazione globale per accelerare una transizione equa, inclusiva e sostenibile».

Lula ha avvertito che «Negare la crisi climatica non la risolverà. Dobbiamo garantire che il multilateralismo e la cooperazione internazionale rimangano il pilastro della risposta globale al cambiamento climatico. In Brasile, quando vogliamo mobilitare gli sforzi per un obiettivo comune, usiamo una parola di origine indigena: "mutirão". Vogliamo che la COP30 sia un grande sforzo congiunto per attuare gli impegni sul clima».

Tra gli impegni richiesti c’è l'aggiornamento dei Nationally Determined Contributions (NDC) con obiettivi di maggiore riduzione delle emissioni entro il 2035. Lula ha ricordato che «Il Brasile ha presentato i suoi NDC alla COP di Baku. Prevediamo di ridurre le emissioni dal 59% al 67%, coprendo tutti i gas serra e tutti i settori dell'economia. Internamente, stiamo formulando un Plano Clima che includerà strategie di mitigazione, adattamento e giustizia climatica. Non possiamo parlare di una transizione giusta senza incorporare la prospettiva di settori storicamente emarginati, come le donne, le persone di colore e le popolazioni indigene, e senza considerare le situazioni del Sud del mondo». Finora, solo circa il 10% dei membri dell’Unfccc ha presentato i propri NDC.

Nellla successiva conferenza stampa, Guterres ha descritto il vertice come «Uno degli incontri più eterogenei tra leader nazionali incentrati esclusivamente sul clima da diverso tempo, portatore di un potente messaggio unificante. Come abbiamo sentito oggi, il mondo sta andando avanti. A tutta velocità. Nessun gruppo o governo può fermare la rivoluzione dell'energia pulita. Molti leader si sono impegnati a presentare al più presto nuovi ambiziosi piani climatici, formalmente noti come Nationally Determined Contributions, in quello che è stato un forte messaggio di speranza».

Guterres ha annunciato che il presidente cinese Xi Jinping ha confermato durante l'incontro che «Gli NDC aggiornati della Cina copriranno tutti i settori economici e tutti i gas serra, un chiarimento estremamente importante per l'azione climatica. Questi impegni rappresentano un'opportunità fondamentale per tracciare un percorso coraggioso per il prossimo decennio e, cosa più importante, contribuire ad accelerare una giusta transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili».

Il Presidente brasiliano ha anche annunciato l'iniziativa globale del bilancio etico, che fa parte della partnership con il segretario generale dell’Onu per la COP30, e il ministro degli esteri Mauro Vieira ha spiegato che «In quest'area, al centro della mobilitazione politica, il Brasile e l'Onu organizzeranno una serie di eventi nel corso dell'anno volti a coinvolgere leader giovani e religiosi, artisti, popolazioni indigene, scienziati e decisori attorno a un nuovo patto ambientale per il pianeta».

La ministra brasiliana all’ambiente e cambiamenti climatici, Marina Silva, ha aggiunto che «Il Presidente Lula ha sottolineato anche l'importanza dell'Alleanza Globale contro la Fame e la Povertà, lanciata al Summit del G20 tenutosi in Brasile lo scorso anno, e la questione del Fundo Floresta Tropical para Sempre, un'iniziativa che il Brasile vuole rendere operativa alla COP30, che mira a premiare i Paesi in via di sviluppo che preservano le loro foreste. Il presidente Lula ha anche chiesto che la COP30 sia la COP per l'attuazione degli accordi raggiunti finora, in particolare quelli derivanti dalla valutazione globale che ha preceduto le COP, sia a Dubai che a Baku, in relazione al raddoppio dell'efficienza energetica, all'abbandono dell'uso di combustibili fossili e alla fine della deforestazione, oltre ai necessari finanziamenti per il clima, tutto ciò in linea con la missione di non superare gli 1,5º C di temperatura terrestre».

Parlando alla stampa dopo l'evento, Guterres ha sottolineato che «Gli investimenti sostenibili sono diventati più attraenti dal punto di vista economico. E’ necessario eliminare gradualmente l'uso dei combustibili fossili. La produzione di energia rinnovabile è l’opportunità economica del secolo, è la via d’uscita dall’inferno climatico. Il settore dell’energia pulita è in piena espansione, sta creando posti di lavoro e stimolando la competitività e la crescita in tutto il mondo… La scienza è dalla nostra parte e l’economia è cambiata. I prezzi delle energie rinnovabili sono crollati drasticamente, offrendo la via più sicura verso la sovranità e la sicurezza energetica, ponendo fine alla dipendenza dalle importazioni volatili e costose di combustibili fossili. Dall'Accordo di Parigi del 2015, le proiezioni sul riscaldamento globale sono diminuite, passando da oltre 4° C in questo secolo a 2,6° C se verranno attuati i piani attuali. Ma questo obiettivo è ancora lontano dal limitare l'aumento della temperatura a 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, obiettivo concordato a Parigi dalle nazioni e approvato dagli scienziati del clima».

Guterres ha denunciato che «Gli effetti del cambiamento climatico colpiscono le nazioni in modo diverso, incidendo sull'aumento della povertà, sulla generazione di disoccupazione e sulla crescita dei conflitti, i Paesi più sviluppati hanno una responsabilità storica in relazione al finanziamento degli investimenti nella transizione energetica. I meno responsabili del cambiamento climatico ne stanno subendo gli effetti peggiori. L'Africa e altre parti del mondo in via di sviluppo stanno vivendo un riscaldamento più rapido e le isole del Pacifico stanno assistendo a un innalzamento più rapido del livello del mare. Nel frattempo, nonostante ospiti il 60% delle migliori risorse solari del mondo, l'Africa ha solo circa l'1,5% della capacità solare installata e riceve solo il 2% degli investimenti globali in energie rinnovabili. Dobbiamo cambiare questa situazione rapidamente».

Il capo dell’Onu ha concluso: «Alla COP30, i leader mondiali devono presentare una roadmap credibile per mobilitare 1,3 trilioni di dollari all'anno per i Paesi in via di sviluppo entro il 2035. I Paesi sviluppati devono onorare la promessa di raddoppiare i finanziamenti per l'adattamento ad almeno 40 miliardi di dollari all'anno entro quest'anno. E abbiamo bisogno di contributi significativamente più consistenti e di fonti di finanziamento innovative per sostenere i fondi destinati a rispondere a perdite e danni».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.