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In Pakistan i morti per le alluvioni sono oltre 700, di cui 173 bambini

Gondal (Save the children): «Nel 2022 quando circa 1.700 persone morirono in inondazioni storiche avevamo detto "mai più", ma il cambiamento climatico sta rendendo le morti e i disastri dovuti alle piogge estreme una realtà annuale»
 |  Crisi climatica e adattamento

Mentre l’Europa è stretta nella morsa tra incendi e ondate di calore – con queste ultime che hanno provocato oltre 2.600 morti solo in Spagna, negli ultimi tre mesi – in Pakistan le alluvioni hanno ucciso oltre 700 persone, inclusi 173 bambini.

Secondo la National Disaster Management Authority (NDMA), il Pakistan ha già registrato il 50% di precipitazioni in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso durante la stagione dei monsoni, che raggiunge il picco tra giugno e settembre, e sono previste ulteriori alluvioni.

In base ai dati messi in fila da Save the children, dall'inizio di luglio il numero di morti a causa delle piogge torrenziali monsoniche in Pakistan è triplicato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con un bilancio delle vittime che ha superato le 700 persone. La stagione dei monsoni di quest'anno ha causato distruzione in tutta l'Asia. Una ricerca di Save the Children ha rilevato che, se l'aumento della temperatura globale fosse limitato a 1,5 °C, circa 5 milioni di bambini nati nel 2020 sarebbero risparmiati da un'esposizione senza precedenti alle inondazioni fluviali. Pur avendo contribuito in misura minore alla crisi climatica, i minori ne stanno subendo il peso maggiore, in particolare i più colpiti da disuguaglianze e discriminazioni nei Paesi a basso e medio reddito, come il Pakistan.

«I bambini in Pakistan – spiega Khuram Gondal, direttore di Save the Children nel Paese – stanno ancora una volta perdendo la vita, le loro case e le loro scuole a causa delle inondazioni. Nel 2022, quando circa 1.700 persone morirono in inondazioni storiche, avevamo detto "mai più", ma il cambiamento climatico sta rendendo le morti e i disastri dovuti alle piogge estreme una realtà annuale. I bambini e le loro famiglie hanno avuto poco o nessun tempo per fare i bagagli, correre o raggiungere zone più elevate per sfuggire alle rapide inondazioni causate da nubifragi imprevedibili nel Khyber Pakhtunkhwa. Ora, migliaia di persone hanno bisogno di riparo, acqua pulita e cibo, mentre le piogge monsoniche continuano. Dobbiamo agire immediatamente per garantire che gli impatti immediati delle piogge torrenziali non diventino problemi a lungo termine. I governi devono affrontare le cause profonde di questi disastri causati dal clima, anche destinando finanziamenti e sostegno ai bambini e alle loro famiglie in Pakistan per aiutarli ad adattarsi, riprendersi e ricostruire le loro vite e i loro mezzi di sussistenza».

Redazione Greenreport

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