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Conferenza Onu sull’Oceano, l’Ue investirà un miliardo di euro per 50 progetti in tutto il mondo

Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea von der Leyen al vertice in corso a Nizza. Macron: «L’abisso non è in vendita, così come non lo è la Groenlandia». Il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres: «Gli oceani sono l’ultima risorsa condivisa. Ma stiamo fallendo»
 |  Crisi climatica e adattamento

«L’oceano è l’ultima risorsa condivisa», ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ai delegati riuniti a Nizza per la Conferenza Onu sull’oceano. E poi, l’aggiunta, che vale più della premessa: «Ma stiamo fallendo». Gli oceani, ha avvertito nel suo discorso, stanno assorbendo il 90% del calore in eccesso prodotto dalle emissioni di gas serra e si stanno per così dire “piegando” sotto questo sforzo che si sta facendo via via sempre più intenso: pesca eccessiva, aumento delle temperature, inquinamento da plastica, acidificazione. Le attività umane stanno creando una serie di problemi che a breve porteranno a un punto di non ritorno. Le barriere coralline stanno morendo, gli stock ittici sono al collasso, l'innalzamento dei mari, ha detto Guterres, potrebbe presto «sommergere i delta dei fiumi, distruggere i raccolti e inghiottire le coste, minacciando la sopravvivenza di molte isole».

Alla cerimonia di apertura della Conferenza Onu hanno partecipato oltre 50 capi di Stato e di governo, tra cui il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, una dimostrazione di forza politica che sottolinea il peso del vertice.

In totale, oltre 120 Paesi partecipano all’incontro che si chiude venerdì, noto con il nome abbreviato di UNOC3, a dimostrazione del crescente riconoscimento che la salute degli oceani è inseparabile dalla stabilità climatica, dalla sicurezza alimentare e dall'equità globale.

Il presidente francese Emmanuel Macron, il cui Paese ospita il vertice insieme al Costa Rica, ha lanciato un forte appello alla scienza, alla legge e alla determinazione multilaterale. «L'abisso non è in vendita, così come non lo è la Groenlandia, l'Antartide o l'alto mare», ha dichiarato con un neanceh troppo velato riferimento alle mire del presidente statunitense Donald Trump sull’isola situata tra l’Oceano Atlantico e quello Artico. «Se la Terra si sta riscaldando, l'oceano sta bollendo». Macron ha insistito sul fatto che il destino dei mari non può essere lasciato ai mercati o alle opinioni. «La prima risposta è quindi il multilateralismo. Il clima, come la biodiversità, non è una questione di opinioni, ma di fatti scientificamente accertati».

Il presidente della Costa Rica Rodrigo Chaves Robles è salito poi sul podio, ringraziando Guterres per aver elevato l'oceano nell'agenda globale, per poi passare a un severo avvertimento. «L'oceano ci sta parlando: con le barriere coralline sbiancate, con le tempeste, con le mangrovie ferite. Non c'è più tempo per la retorica. È il momento di agire».

E segnali concreti di azione sono arrivati dal fronte Unione europea. «L’Europa investirà un miliardo di euro in 50 progetti in tutto il mondo», ha annunciato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, alla conferenza dell’Onu sugli oceani. L’obiettivo è sostenere la conservazione degli oceani, la scienza e la pesca sostenibile. «Vogliamo costruire una forte alleanza globale per l'oceano perché la lotta per la promozione e la protezione dei nostri oceani è una sfida globale», ha evidenziato von der Leyen, citando progetti in Tanzania e Guyana e indicando che «un terzo del miliardo di finanziamenti annunciati oggi è destinato a ricerca e progetti scientifici». Inclusi anche i 40 milioni annunciati precedentemente per il programma Global Ocean, un accordo internazionale «fondamentale per proteggere il nostro oceano oltre i confini»: «Ce l'abbiamo fatta, il trattato è stato concordato e adottato, oggi siamo a pochi passi dalle 60 firme per la ratifica», ha evidenziato von der Leyen.

Gli obiettivi della Conferenza Onu in corso a Nizza sono ambiziosi ma chiari: far avanzare l'impegno “30 by 30”, promuovere la pesca sostenibile, decarbonizzare il trasporto marittimo e sbloccare nuovi flussi di «finanza blu», tra cui le obbligazioni per gli oceani e gli swap debito-natura per sostenere gli Stati costieri vulnerabili.

Oltre alle sessioni plenarie, ci sono stati due panel d'azione di alto livello: uno sulla conservazione e il ripristino degli ecosistemi marini - compresi gli habitat di acque profonde - e un altro sul rafforzamento della cooperazione scientifica, dello scambio di tecnologie e dell'istruzione per colmare il divario tra scienza e politica.

Redazione Greenreport

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