
Il cardinale Baggio: «L’educazione all’ecologia diventi fondamentale, nelle scuole e nelle altre istituzioni»

Dice che l’«educazione all’ecologia» dovrebbe assumere maggior centralità nelle scuole e anche in altre istituzioni, che serve maggior cura per «due elementi fondamentali per la nostra vita, ossia acqua e sicurezza alimentare», che bisogna prestare «attenzione particolare alle fonti energetiche». Tra le personalità chiamate dall’ASviS a intervenire per l’evento di chiusura del Festival dello Sviluppo sostenibile, c’è il cardinale Fabio Baggio.
Figura non troppo conosciuta fuori dagli ambienti vaticani e in quelli interni alla galassia ambientalista, il cardinale (è stato nominato tale da Papa Francesco lo scorso dicembre) ha lavorato al Dipartimento per la migrazione Buenos Aires con Bergoglio quando quest’ultimo era ancora arcivescovo, a Roma ha ricoperto l’incarico di sottosegretario del Dicastero per il Servizio alla sviluppo umano e integrale e poi è stato nominato direttore generale del Centro di alta formazione Laudato Si’. Baggio ha sempre visto un legame tra le questioni riguardanti la migrazione e quelle inerenti l’ecologia. Spiegava in un’intervista rilasciata pochi giorni prima di essere elevato a cardinale da Francesco: «Non possiamo ignorare l’ecologia, perché le aree più colpite dai nuovi fenomeni atmosferici, che creano desertificazione, carenza d’acqua, ecc. sono le aree da cui arriveranno ancora più migranti in futuro».
Ma non è solo per il collegamento con la questione migrazioni che il cardinale Baggio insiste sulla centralità del tema ecologico. Parlando all’evento conclusivo del Festival della sostenibilità, ricorda che Papa Francesco aveva evidenziato tre aspetti molto importanti: «l’educazione all’ecologia», che «è mancata nella nostra catechesi, ma deve diventare nelle scuole e nelle altre istituzioni un punto fondamentale», poi «la cura di due elementi fondamentali per la nostra vita, ossia acqua e sicurezza alimentare» e «l’attenzione particolare alle fonti energetiche», urgente in un «cambiamento radicale delle fonti utilizzate». Parole importanti anche per il contesto e il luogo in cui vengono pronunciate, considerato che l’evento ASviS si è svolto alla Camera dei deputati (titolo dell’appuntamento, “L’ora della verità per lo sviluppo sostenibile a dieci anni dall'Agenda 2030, dagli Accordi di Parigi e dalla Laudato Si’).
Quello di Francesco, sottolinea il cardinale Baggio, è stato un «cambio di mentalità importante» che ha portato anche alla nascita del movimento “Laudato Si’”, proprio per volontà del pontefice, e della «piattaforma online dove inseriamo i progetti che hanno già dato vita alla conversione ecologica» per «ispirare e dire che il cambiamento è possibile», aggiunge Baggio, oltre alla «costituzione di un ente per l'educazione» da lui diretto in un'ottica «non di teoria ma partecipazione» sia per le scuole che nella «formazione al lavoro per le persone più vulnerabili» oltre che «per gli imprenditori».
Il progetto, spiega, ha l'obiettivo anche di essere «sostenibile sulla base di un'economia circolare che nel giro di due anni deve riuscire a sostenerlo completamente», oltre che attraverso «un sistema idrico indipendente», una «comunità energetica» e il «riciclo totale nell'ottica no waste».
Il luogo in cui il progetto ha preso corpo sono le ville pontificie di Castel Gandolfo. Si legge nel sito del Borgo Laudato Si’: «La bellezza dei giardini delle Ville Pontificie diventa lo scenario naturale per lo sviluppo di un luogo di formazione all’ecologia integrale, aperto a tutte le persone di buona volontà. Papa Francesco, dando vita al Borgo Laudato Si’ nella sua residenza di Castel Gandolfo, ha voluto dare un segno concreto dell’applicabilità dei principi illustrati nell’Enciclica “Laudato Si’”. Tre le direttrici su cui si sviluppa il progetto: educazione all’ecologia integrale, economia circolare e generativa, sostenibilità ambientale».
