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Analfabetismo funzionale, Istat: le competenze cognitive degli italiani «sono ampiamente inferiori alla media Ocse»

«Il nostro Paese si colloca agli ultimi posti delle graduatorie internazionali, con rilevanti disparità territoriali che vedono le regioni del Nord Italia in netto vantaggio rispetto al Mezzogiorno»
 |  Educazione e formazione

Riportiamo di seguito un estratto del Rapporto 2025 realizzato dall’Istat sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) presenta l’aggiornamento e l’analisi delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese.

Il programma PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), fornisce informazioni relative alla quantità e all’andamento temporale delle competenze cognitive, al legame tra competenze, istruzione e lavoro e al ruolo svolto dalle competenze nel miglioramento delle prospettive occupazionali e di vita della popolazione adulta. Il PIAAC si basa sull’Indagine sulle competenze degli Adulti, uno studio a cicli che si ripete circa ogni dieci anni. In Italia, il secondo ciclo dell’Indagine si è svolto nel 2023 a distanza di 11 anni dal primo. La popolazione di riferimento dell’Indagine è composta dalle persone di età compresa tra i 16 e i 65 anni. La raccolta dei dati avviene attraverso la somministrazione, da parte di intervistatori professionisti, di un questionario con l’autocompilazione di prove cognitive sui domini di competenza di literacy, numeracy e adaptive problem solving. Le prove si focalizzano sulla capacità di utilizzare strategie di elaborazione delle informazioni per affrontare situazioni o gestire problemi della quotidianità. Le competenze cognitive sono misurate con punteggi su una scala tra 0 e 500.

figura 1 piaac

Nel 2023, le competenze cognitive in literacy, numeracy e problem solving adattivo dei 16- 65enni in Italia sono ampiamente inferiori alla media OCSE (Figura 1). Il nostro Paese si colloca infatti agli ultimi posti delle graduatorie internazionali, con rilevanti disparità territoriali che vedono le regioni del Nord Italia in netto vantaggio rispetto al Mezzogiorno. Nel periodo intercorso tra le due rilevazioni PIAAC (2012-2023) le competenze medie della popolazione adulta in Italia nei domini di literacy e di numeracy non presentano variazioni significative (Figura 2), mentre le regioni del Mezzogiorno per la literacy e del Sud per la numeracy risultano in significativo peggioramento. Occorre tenere in considerazione, tuttavia, che nello stesso arco temporale la composizione demografica della popolazione è cambiata: l’aumento dei flussi migratori e l’invecchiamento della popolazione potrebbero avere contribuito al mancato miglioramento delle competenze, per il maggiore peso degli immigrati e degli anziani, che si caratterizzano per le minori competenze oggetto del PIAAC.

figura 2 piaac

Controllando per i cambiamenti demografici, considerando cioè una composizione della popolazione invariata tra il 2012 e il 2023 in termini di età e di provenienza, si conferma la stabilità dei valori medi di competenze. Tuttavia, l’analisi subnazionale evidenzia alcune significative differenze: nelle regioni del Nord-ovest emerge un miglioramento delle competenze medie sia per la literacy sia per la numeracy; per il Mezzogiorno si conferma solo il peggioramento della literacy nel Sud.

Redazione Greenreport

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